Ecco la luce sul Duomo!
SALÒ – Oggi, giovedì 24 alle 17, il sindaco Giampiero Cipani e il parroco mons. Francesco Andreis hanno acceso il nuovo impianto illuminotecnico del Duomo di Salò.
Ecco, dunque, la chiesa madre di Salò che finalmente emerge da buio della notte che finora la inghiottiva.
Fino a ieri il Duomo non aveva alcun tipo di illuminazione propria. La luce che lo rendeva minimamente visibile proveniva in modo casuale dall’illuminazione pubblica e dalle luci dei locali della piazza e del lungolago, che alteravano peraltro la percezione della cattedrale e il suo rapporto col contesto urbano rispetto a come era stata pensata al tempo della sua edificazione.
L’obiettivo del progetto illuminotecnico, proposto qualche anno fa e sostenuto dagli Amici del Golfo,era proprio «restituire la percezione del Duomo che si aveva all’epoca della sua costruzione e favorire la lettura delle vicende storiche che lo riguardano», come ci spiega il lighting designer Stefano Mazzanti, che ha progettato, in collaborazione con lo studio Rizzinelli & Vezzoli, l’impianto poi messo in opera dagli elettricisti Giorgio e Marco Banali.
L’impianto, predisposto in base alle indicazioni e alle prescrizioni della Soprintendenza alle Belle Arti, ha comportato un investimento di circa 65mila euro ed è finanziata da Comune e Parrocchia, che hanno rispettivamente stanziato 13mila euro. Un ulteriore importante contributo è giunto dalla Banca Valsabbina. È stata inoltre aperta una sottoscrizione pubblica.
Facciata, cupola, campanile e abside escono dalle tenebre grazie a numerosi punti luce: le pareti in mattoni di cotto sono illuminate da luce bianca calda (2800/3000 Kelvin), il gruppo marmoreo del portale e i marmi delle finestre e delle colonne da luce più bianca e brillante (4000 K), la cupola e il cupolino da luce fredda (6500 o più K).
A più di mezzo millennio dalla consacrazione (iniziato nel 1453, il Duomo fu consacrato nel 1502), è una sorta di rinascita per questo straordinario monumento di fede, ma anche di storia e d’arte. Migliaia di visitatori ogni anno lo guardano, lo attraversano, lo fotografano. La sua valorizzazione illuminotecnica, dunque, si configura anche come un’operazione di grande valenza turistica.