Garda by bike: 190 km da pedalare attorno al lago
LAGO DI GARDA -Si chiama «Garda by bike» ed è l’itinerario ciclabile ideato dalle quattro Province benacensi per intercettare una fetta sempre maggiore dei 12 milioni di cicloturisti che ogni anno trascorrono una settimana di vacanza pedalando sui circuiti europei.
Ieri a Gardone Riviera gli assessori bresciani Vivaldini e Razzi, hanno sottoscritto, con i colleghi di Verona, Trento e Mantova, il protocollo d’intesa che sancisce la creazione del circuito di 190 km attorno al Garda (89 in territorio bresciano, 7 in Trentino, 69 nel veronese e 25 nel mantovano) e definisce le modalità promozionali dell’iniziativa: messa in rete dei percorsi provinciali, segnaletica omogenea, stesso logo su tutto il circuito, identico materiale promozionale, iniziative comuni per incentivare il completamento dei tratti mancanti.
Si tratta di un «itinerario» e non di una «pista» ad uso esclusivo dei bikers: in molte zone le ciclabili gardesane esistono solo sulla carta. Garda by Bike, insomma, vuole essere un modo per incentivare la fruibilità su due ruote del territorio gardesano, anche attraverso l’utilizzo di normali strade e non necessariamente solo su piste dedicate e protette.
Non solo. Dove i percorsi ciclabili veri e propri si interrompono, viene fornita una doppia possibilità: per i più allenati percorsi alternativi nell’entroterra (per esempio tra Gargnano, Tignale e Tremosine); per tutti gli altri la possibilità di salire sui battelli Navigarda predisposti al carico delle bici, avendo a disposizione orari, fermate e tariffe agevolate. Ad esempio sulla tratta Gargnano-Limone (due corse giornaliere per ogni direzione, una al mattino e una al pomeriggio), o sulle tratte che collegano Limone a Riva, Torbole e Malcesine (corse con frequenza oraria dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 19).
«Non potevamo aspettare – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Maria Teresa Vivaldini – di trovare le risorse per completare l’anello ciclabile gardesano. Per il tratto Gargnano-Limone, ad esempio, c’è già un progetto preliminare ma la spesa ammonta a 20 milioni di euro. Dove la pista ancora non c’è, dunque, proponiamo alternative adatte a tutti». Per l’assessore al Turismo Silvia Razzi si tratta di «un ulteriore tassello che si aggiunge al progetto di promozione della fruizione ciclabile del territorio provinciale».
L’obiettivo è destagionalizzare le presenze sul lago, aumentando gli arrivi in primavera e autunno. L’anello del Garda, peraltro, rappresenta il crocevia tra due itinerari «Eurovelo», l’Ev7 dell’Europa Centrale e l’Ev8 del Mediterraneo. Un’occasione da sfruttare per portare benefici economici al territorio, in particolare nei piccoli centri meno battuti dal turismo di massa ma attraversati da questo anello.