Debito rete gas: in vendita i gioielli di famiglia
TOSCOLANO MADERNO – Immobili comunali per un valore complessivo di 4,7 milioni in vendita per pagare il riscatto delle rete del gas. Approvato dal Consiglio comunale il Piano delle alienazioni. Sul mercato palazzo Mafizzoli, bar e terreni edificabili.
Una scelta dolorosa ma obbligata se si vuol proporre un piano credibile che consenta al Comune di ottenere una rateizzazione dell’importo dovuto ad Enel Rete Gas, ovvero 4,5 milioni tra riscatto vero e proprio, iva, interessi e spese legali, come aveva deciso la Corte d’Appello (leggi la notizia).
«La sentenza della Corte di Appello di Milano che ci impone di pagare – dice il sindaco Delia Castellini – ci è stata notificata venerdì 20 giugno e in municipio è già arrivata l’ingiunzione di pagamento da parte di Enel. Il debito dunque è stato riconosciuto ed inserito a bilancio. Da parte nostra abbiamo proposto ad Enel un piano di rateizzazione triennale ed abbiamo dato incarico ai legali per il ricorso in Cassazione, chiedendo la sospensiva del pagamento».
Tra le prospettive prese in esame c’è anche la procedura di riequilibrio, ma è l’ultima chance perché comporterebbe vincoli pesanti sul bilancio. È stata anche inoltrata una segnalazione alla Corte dei Conti per il pericolo di dissesto, specificando le azioni che si stanno intraprendendo. In ogni caso, inserendo il debito nel bilancio comunale, andavano individuate le fonti di copertura della spesa.
«Mutui non ne possiamo accendere per il patto di stabilità – continua il sindaco -, né possiamo caricare il debito sulle partecipate: per forza di cose la copertura finanziaria del costo del riscatto delle rete del gas, che è pari ai due terzi del nostro bilancio, è stata individuata nelle alienazioni».
Così sono finiti nell’elenco dei beni potenzialmente alienabili (che già comprende la villa del Serraglio) edifici come il palazzo Maffizzoli, in Valle delle Cartiere, alcuni bar di proprietà comunale, non strategici per il conseguimento dei fini pubblici, l’ex macello (ora sede della Protezione civile e di altre associazioni), un’area edificabile in località Benella, alcuni locali commerciali.
«L’aver inserito questi beni nel piano delle alienazioni – spiega il sindaco – non significa averli già venduti. È chiaro che se dovessero concretizzarsi altre soluzioni, più indolori, agiremo per evitare cessioni non indispensabili». Per l’attuale Giunta si sarebbero dovute accantonare, in previsione di una sentenza sfavorevole, le somme introitate finora dal nuovo gestore delle rete del gas: 578.905 euro nel 2010, 610.078 nel 2011, 629.949 nel 2012 e 638.986 nel 2013, per un totale di 2 milioni e 458mila euro. Quanto di queste cifre è oggi disponibile per il pagamento di riscatto? Neppure un euro: le entrate sono state utilizzate per le spese correnti annue, accantonamenti non ne sono stati fatti e i crediti futuri non sono anticipabili. Non resta dunque che vendere i beni di famiglia.