Bruciare scarti di potatura non è più reato: c’è la deroga
ALTO GARDA – Bruciare ramaglie e scarti di potatura non è più reato. Possono tirare un sospiro di sollievo gli olivicoltori altogardesani che avevano contestato il decreto legge sulla «Terra dei fuochi», che di fatto impediva loro di bruciare i residui della potatura degli ulivi.
Ricordiamo che tale decreto, introducendo norme connesse alle combustione illecita di rifiuti abbandonati, aveva di fatto vietato anche la pratica di bruciare i residui della potatura degli olivi.
Una disposizione che avrebbe messo in difficoltà molti olivicoltori altogardesani, impossibilitati, vista la morfologia del territorio e la lontananza dalle isole ecologiche, a trasportare gli scarti di potatura pressi i centri di smaltimento, se non sobbarcandosi costi insostenibili, col rischio di un crescente abbandono dell’olivicoltura e di un impoverimento della tradizione olivicola locale.
La questione è stata affrontata dalla Comunità Montana Parco Alto Garda bresciano: «Grazie all’interessamento del consigliere regionale Fabio Rolfi – spiega il presidente Davide Pace – siamo riusciti ad ottenere una deroga al decreto legge». La deroga introduce un’apposita disposizione per precisare che «non si applicano le sanzioni connesse alla gestione dei rifiuti, né quelle previste per la combustione illecita di rifiuti abbandonati introdotte dal decreto legge sulla Terra dei fuochi, alla combustione in loco di materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature o ripuliture in loco, nel caso di combustione in loco delle stesse».
Si precisa inoltre che «di tale materiale è consentita la combustione in piccoli cumuli ed in quantità giornaliere non superiore a tre metri steri (misura di volume apparente usata per il legno, ndr) per ettaro nelle aree, periodi ed orari individuati con apposita ordinanza del sindaco competente per territorio». Ora saranno dunque i Comuni a dover regolamentare tale attività, in base alle esigenze e alle caratteristiche del proprio territorio. La deroga non si applica in caso di allerta incendi: «Nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle Regioni, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata».
Ricordiamo che la questione aveva sollevato grandi preoccupazioni sull’Alto Garda. A Gargnano, su iniziativa del gruppo consiliare d’opposizione Idee in Comune, sono state raccolte nel giro di qualche settimana 800 firme per chiedere una deroga al divieto. Si è prontamente mossa anche la Comunità Montana, appellandosi alla Regione Lombardia. Un appello che è stato recepito.