Debito Enelgas: Toscolano costretto a vendere

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È palazzo Maffizzoli, storico edificio situato in Valle delle Cartiere, il primo immobile che il Comune di Toscolano Maderno ha deciso di sacrificare per pagare il maxi debito con Enelgas (4.463.962 euro) relativo al riscatto delle rete gas. L’Amministrazione comunale ha bandito l’asta per vendere l’immobile, recentemente inserito nell’elenco dei beni potenzialmente alienabili. La cifra richiesta non è delle più popolari: si parte da un prezzo a base d’asta di 1 milione e 881mila euro. Ai quali gli eventuali acquirenti dovranno aggiungere l’investimento per il recupero dell’edificio, costruito nel 1870, abbandonato dal 1988, oggi inagibile e bisognoso di una radicale (e costosa) ristrutturazione.

L’operazione, insomma, non sembra particolarmente appetibile. Ma il Comune intende provarci: ecco dunque l’«esperimento d’asta». Le domande di partecipazione alla gara pubblica vanno presentate entro le ore 12 del 15 settembre; il giorno dopo saranno aperte le buste con le offerte eventualmente pervenute.

Villa Maffizzoli, situata in località Maina Superiore, è uno dei palazzi simbolo della Valle delle Cartiere: è stata l’abitazione padronale e il quartier generale della famiglia Maffizzoli, i maggiori protagonisti delle sviluppo industriale della valle, che nelle seconda metà dell’Ottocento acquisirono una posizione di predominio sulle altre piccole aziende cartarie della zona. La villa, costruita su un solido contrafforte che poggia sul greto del fiume Toscolano, ha una superficie lorda di pavimento di 1.090 mq ed ha un piccolo giardinetto interno ad uso esclusivo. Si sviluppa su diversi piani: quello interrato di circa 123 mq con due vani voltati a botte ad uso cantina; il piano terra di 282 mq con ingresso e 8 vani; il primo e secondo piano, di 194 mq l’uno, con ingresso, soggiorno, cucina, disimpegno, bagno patronale, bagno di servizio e tre camere; infine il sottotetto di 194 mq, con destinazione d’uso a soffitta.

L’immobile, come l’intera Valle delle Cartiere, è sottoposto a vincolo di tutela in quanto testimonianza storica di archeologia industriale. Dovrà pertanto essere richiesta l’autorizzazione all’alienazione al Ministero per i Beni e le Attività culturali e, in caso di rilascio della stessa, potrà essere esercitato il diritto di prelazione da parte degli enti preposti. Se questi non decreteranno l’interesse culturale dell’immobile, si potrà procedere alle vendita del palazzo. Sempre che, ovviamente, si trovi un facoltoso acquirente disposto ad acquistarlo.

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