SALO’ – Salò celebra il suo status di «città del violino» con un grande monumento. E’ stato inaugurato venerdì 18 luglio, presso la rotatoria di svincolo tra Salò e San Felice, a Cunettone, all’inizio della strada detta delle Zette. Il monumento si intitola appunto «Salò: città del violino» ed è stato donato da un privato, il patron della General Topics Gianfranco de Paoli Ambrosi. È un doveroso tributo alla località che ha dato i natali a Gasparo Bertolotti “da Salò”, inventore del violino. Si tratta di un’opera artistica in ferro battuto che ricalca, in proporzioni evidentemente maggiorate, le misure del classico violino inventato da Gasparo. L’opera raggiunge nella sua lunghezza i 6 metri ed è stata ideata dallo stesso dott. de Paoli, che l’ha commissionata ai maestri fabbri Righettini di San Felice e rifinita presso l’azienda florovivaistica Santigaro, che ha curato anche l’allestimento floreale della rotatoria. Il tutto con la supervisione e collaborazione dell’ufficio tecnico di Salò.
Ovviamente il monumento è stato sottoposto a trattamenti anodizzanti che permettono un’esposizione agli eventi meteorologici per un lungo periodo. Chi transiterà per questa storica strada non potrà non rimanere stupito da questo monumento che inquadra, nella cassa armonica, volutamente lasciata libera, lo splendido golfo di Salò. All’inaugurazione hanno partecipato con un contributo musicale Marta Pizio alla viola e Federico Franchini al contrabbasso «Biondo» del 1590, uno dei preziosi strumenti di Gasparo giunti fino a noi, gentilmente concesso in comodato al comune dalla famiglia Biondo.
Gasparo Bertolotti (1540-1609) è il più celebre dei salodiani e fu un geniale liutaio che diede al violino quel modello da cui, dopo di lui, non ci si discostò più.
Gasparo ha costruito le migliori viole esistenti al mondo per il loro suono forte, pieno ed estremamente duttile. I suoi contrabbassi possiedono una profondità grandiosa e una rapidità di risposta incredibile. Ma soprattutto ha dato il contributo decisivo all’elaborazione di violini perfetti, tanto da fornire ispirazione tecnica a Stradivari e Guarneri del Gesù. I suoi strumenti hanno soddisfatto le corti musicali più esigenti del Rinascimento e del primo Barocco con tutti i tipi di strumenti ad arco prodotti all’epoca.