Gardesana: una class action contro Anas
ALTO GARDA – Ora basta. Si pensa ad una class action contro Anas. La propone il sindaco di Tignale Franco Negri, al limite dell’esasperazione per la stagione disastrosa del traffico sulla Gardesana 45 bis.
Cantieri aperti senza informare i Comuni, impianti semaforici lungo le gallerie tra Gargnano e Tignale che funzionano un giorno si e l’altro no, code infinite, caos e ritardi, turisti imbufaliti, residenti sdegnati, operatori in difficoltà.
«Scene – scrive Negri all’Anas ricordando i recenti disguidi – indegne di un paese civile: persone in colonna costrette in auto per ore per percorrere pochi chilometri». Per il sindaco sta diventando «un problema di ordine pubblico. La gente è esasperata. Mi riservo di sentire un legale per attuare una class action contro Anas a favore dei cittadini, degli operatori del turismo del mio Comune e di tutti coloro che sono direttamente coinvolti». La class action è un’azione legale collettiva, uno strumento di tutela risarcitoria. Sulla Gardesana si regge l’economia dell’Alto Garda, e se la strada non funziona il territorio rischia grosso.
Emblematico il caso di Michele Benuzzi, titolare della ditta di trasporto persone Miki Tours, che è quotidianamente costretto a subire la 45 bis. «Code, ingorghi, ritardi – ha scritto l’imprenditore al Comune – comportano nel mio lavoro problematiche insostenibili che mi porteranno a lasciare a casa personale e a vendere veicoli». Il 30 luglio doveva portare all’aeroporto di Orio al Serio (111 km da Tignale) alcuni clienti: ci ha messo 5 ore e 40 minuti. Dopo 3 ore non aveva neppure passato il punto dei lavori, a Maderno, località Benella (22 km da Tignale!).
E pensare che quei lavori di asfaltatura, sconsideratamente programmati per il 30 luglio, si sono pure rivelati inutili. Avrebbero dovuto risolvere il problema delle pozzanghere che ad ogni pioggia rendono la 45 bis una strada insicura a causa dell’effetto acquaplaning, che in quel punto ha causato parecchi incidenti. Ma le ultime piogge svelano che le opere non hanno prodotto i risultati attesi. Le pozzanghere si formano ancora: quando la pezza è peggio del buco.
Come non bastasse, «la mattina del 5 agosto – segnala Negri – Anas ha pensato di aprire un cantiere in prossimità delle gallerie, senza nulla comunicare al riguardo al nostro Comune. Chiunque sa che qualsiasi intervento nel periodo estivo crea enormi criticità e se consultati avremmo chiesto di lavorare in orario notturno. È improponibile aprire un cantiere all’insaputa delle istituzioni e della gente che vivono sul territorio». L’ennesimo episodio che dimostra come Anas sia davvero poco attenta alle esigenze locali. Per questo il sindaco ha informato in maniera formale dell’ennesimo episodio di disagio anche la Prefettura e la Comunità Montana. Negri si impegna inoltre a rendere nota la vicenda al Ministero dei Trasporti, nell’auspicio di trovare «l’istituzione che voglia davvero farsi carico del problema». Il sindaco, infine, invita l’Anas a farsi un giro sulla pagina Facebook «Semaforo rosso no grazie. Gardesana 45 bis», per capire che aria tira. «I commenti – dice Negri – sono eloquenti».