ROÈ VOLCIANO – Questa volta li hanno beccati. Colti in flagrante. È da attribuire a un’azienda siderurgica di Roè Volciano l’inquinamento delle acque del rio Sant’Anna, che sfocia nel lago a Salò.
L’ inquietante colorazione rossastra che martedì 5 agosto avevano le acque del torrente ha una spiegazione. Inquietante pure questa. Secondo i tecnici di Garda Uno «la responsabilità è inequivocabilmente da attribuire a un’azienda siderurgica di Roè».
Lo dicono, senza margine di errore, i controlli avviati in seguito alle verifiche sollecitate dal Comune di Salò, dove il torrente Sant’Anna sfocia a lago dopo essere confluito nel rio Brezzo.
In questi giorni, tornata alla normalità la situazione nel rio Sant’Anna e nel rio Brezzo (l’acqua rossa si è dispersa nel lago), i soggetti deputati ai controlli hanno rivolto l’attenzione alla rete fognaria di Roè Volciano, fino a risalire, nella mattina di venerdì 8 agosto, all’allaccio dello stabilimento siderurgico, dove, evidentemente in barba alle norme di tutela ambientale, si scaricavano nella fognatura residui di lavorazione. Si è appurato che l’impianto di depurazione interno della fabbrica è fermo per manutenzioni, ma questo, ovviamente, non giustifica l’accaduto.
Peraltro, probabilmente nessuno se ne sarebbe accorto, se non ci si fosse messa di mezzo la pioggia. Lo scorso 5 agosto ne è caduta tanta da attivare lo scolmatore di portata che, quando la rete fognaria è al limite della sua capacità di smaltimento, riversa parte delle acque che dovrebbero finire al depuratore di Peschiera nel reticolo idrico superficiale, in questo caso nel rio Sant’Anna.
I campioni di acqua contaminata prelevati martedì 5 dagli agenti della Polizia locale salodiana, così come quelli prelevati nei giorni successivi dal sistema fognario di Roè (le sostanze inquinanti continuavano ad essere riversate nella rete, anche se non con confluivano più nel torrente), sono stati affidati all’Arpa (l’Azienda regionale per la protezione dell’ambiente), che li analizzerà per capire di cosa si tratta e quale impatto può aver provocato sull’ecosistema. Non sembrerebbe comunque trattarsi di sostanze tossico-nocive, ma di residui di ferro e manganese (che all’ambiente, ovvio, non è che facciano poi così bene).
Inevitabile una denuncia per inquinamento ambientale a carico dell’azienda di Roè.