TOSCOLANO – È ufficiale: la Fondazione Valle delle Cartiere ha ottenuto il finanziamento di Fondazione Telecom Italia per l’avvio di un ambizioso progetto sul Museo della carta.
Il progetto presentato da Toscolano prevede l’attivazione di una «Scuola della Carta»che, oltre alla professione di cartaio, insegnerà le tecniche della rilegatura, della calligrafia e svilupperà percorsi di design ed arte che coinvolgeranno studenti da tutta Italia.
Un’idea accarezzata da tempo a Toscolano, che ora potrà essere realizzata perché il progetto della Fondazione Valle delle Cartiere è uno degli 8 ammessi a finanziamento tra i 478 che hanno partecipato al bando della Fondazione Telecom «Beni invisibili, luoghi e maestria delle tradizioni artigianali».
Non è solo per un’operazione culturale e di salvaguardia di antichi saperi, ma anche e soprattutto per fare impresa, creare occupazione e profitto.
Il contributo complessivo ammonta a 1,5 milioni di euro. Il progetto «Toscolano 1381: una carta, una storia, un futuro» ne vale 174mila, l’80% finanziati da Fondazione Telecom, il 20% da Comune e Fondazione Valle delle Cartiere, che assieme ad eccellenti partner come l’Associazione Calligrafica Italiana e l’Accademia di Belle Arti «Santa Giulia» di Brescia hanno deciso di scommettere sulla produzione di carta artigianale di qualità.
In quella che fu una delle culle dell’industria cartaria italiana si tornerà dunque a fabbricare carta. Non una carta qualsiasi, ovviamente: «Un prodotto di pregio, fatto a mano – spiega il project manager Filippo Cantoni – da utilizzare per scopi artistici, inviti e cerimonie. Come i matrimoni, che sul Garda generano un indotto annuo di 2 milioni». È già stato individuato anche un partner commerciale: Giustacchini Office Store.
Il progetto contempla anche il ricorso a fotografia 3D, grafica web, percorsi sensoriali, contest per giovani video maker, e-shop multilingua per raccontare al mondo la carta di Toscolano, dove questa attività produttiva è attestata almeno dal 1381. L’evento di lancio del progetto è in programma entro la fine di novembre. Ne riparleremo.
Un’antica cartiera nascosta in una piccola valle fluviale sul lago di Garda. Un luogo che racconta la carta, la sua produzione, il suo commercio nel mondo, lo splendore di un’epoca ormai lontana. L’abilità dei mastri cartai anziani che, oggi come allora, tengono viva una storia fatta di acqua, cellulosa e tanta passione.
Toscolano 1381: una carta, una storia, un futuro vuole tutelare e promuovere la storia e le attività custodite nella vecchia cartiera di Maìna Inferiore, una ex fabbrica incastonata nel cuore della Valle delle Cartiere, fra piante di ulivo e limonaie, a Toscolano Maderno, Comune rivierasco legato da sempre alla storia della carta.
La Fondazione Valle delle Cartiere, insieme ad eccellenti partner come l’Associazione Calligrafica Italiana e l’Accademia di Belle Arti “Santa Giulia” di Brescia, vuole con questo progetto scommettere su un luogo della tradizione a rischio di scomparsa, per far rivivere quelle maestrie artigianali che portarono la Carta di Toscolano ad essere conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo e sulla cui riscoperta la Fondazione vuole credere.
Con questo progetto le abilità manuali, le caratteristiche produttive, i segreti gelosamente custoditi dai mastri cartai saranno tramandati alle nuove generazioni grazie all’avvio di una “Scuola della Carta” che, oltre alla professione di cartaio, insegnerà le tecniche della rilegatura, della calligrafia e svilupperà percorsi di design ed arte che coinvolgeranno studenti da tutta Italia, per valorizzare questo antico centro produttivo, gioiello della Valle delle Cartiere.
Grazie alla Scuola e agli scambi culturali con altri centri della tradizione cartaria, come il famoso Museo della Carta di Fabriano, nell’ex cartiera di Maìna Inferiore gli studenti accademici e delle scuole tecniche impareranno una professione e le abilità necessarie a realizzare quel prodotto di qualità, la carta artigianale di Toscolano, che rischia di scomparire.
Il progetto non è una semplice rievocazione di un antico mestiere, ma piuttosto un programma concreto di rinascita produttiva del piccolo centro cartario, con un percorso di formazione realizzato insieme agli esperti del settore che possa offrire uno sbocco occupazionale per il domani, partendo da una professione di ieri. I prodotti realizzati nell’antica cartiera verranno quindi inseriti sul mercato grazie alla collaborazione con un partner commerciale e al progetto tecnologico che sarà sviluppato. Con un linguaggio moderno e con l’utilizzo delle nuove tecniche di comunicazione mediatica la Carta di Toscolano verrà raccontata al mondo: fotografia 3D, grafica web con enfasi sull’esperienza touchscreen, percorsi sensoriali, contest per giovani video maker, un e-shop multilingua ed una App dedicata alla Carta Artigianale che metta in rete i musei della carta nazionali, raccontando storie e percorsi diversi ma al tempo stesso un prodotto comune.
Ecco il Comunicato stampa sul bando della Fondazione Telecom Italia
“BENI INVISIBILI, LUOGHI E MAESTRIA DELLE TRADIZIONI ARTIGIANALI”
Tecnologie e tradizioni artigiane: 168 le maestrie coinvolte provenienti da tutte le regioni del nostro Paese; 8 i progetti selezionati tra le 478 iniziative giunte da 272 città.
Roma, 20 ottobre 2014
Fondazione Telecom Italia ha annunciato oggi sul suo sito www.fondazionetelecomitalia.it i soggetti vincitori nell’ambito del bando “Beni Invisibili, Luoghi E Maestria Delle Tradizioni Artigianali”. L’iniziativa è stata lanciata nel 2013 per un contributo complessivo da erogare di 1,5 milioni di euro: l’obiettivo era sostenere progetti volti al recupero ed alla conservazione di un “bene culturale invisibile”.
I “beni culturali invisibili” sono quei beni sconosciuti al turismo di massa che possono diventare elemento propulsore di conoscenza e valorizzazione di essi stessi e dei mestieri che vi sono coinvolti. Per questo motivo, grande importanza possono rivestire in quest’ambito una progettualità imprenditoriale e le nuove tecnologie digitali: elementi cruciali in questa iniziativa di Fondazione Telecom Italia.
“La nostra Fondazione” – spiega il Segretario Generale Marcella Logli – “ritiene che arti, maestrie e lavori di antica tradizione considerati perduti possano invece riprendere interesse e ritrovare capacità di tenuta e produttività, grazie in particolare al recupero del “saper fare” e dell’“intuizione creativa” che da sempre ci hanno contraddistinto. Il web può essere una tecnologia abilitante per rafforzare una realtà economica tutta “Made in Italy””.
Il Bando ha visto concorrere un elevato numero di soggetti proponenti iniziative (478) ed una corrispondente ampia gamma di maestrie coinvolte (168), tra cui le più diffuse sono state: ceramista, restauratore, orafo, cesellatore, ricamatore e tessitore. Le proposte sono pervenute da 272 città italiane: l’origine dei progetti ha riguardato inoltre in modo omogeneo la Penisola (Nord: 39%, Centro: 28%, Sud: 33%). I progetti ricevuti tramite la piattaforma online del sito di Fondazione Telecom Italia sono stati sottoposti ad un’accurata attività di selezione: tra i criteri usati per la scelta delle proposte giunte vi sono l’originalità, il livello di replicabilità, il grado di interazione con la comunità locale e l’auto-sostenibilità futura, oltre che l’utilizzo di tecnologie innovative. Al termine del lavoro di valutazione sono stati selezionati i seguenti 8 progetti:
Una presentazione sintetica dei progetti vincitori è disponibile a questo link.