Arco: task force per sicurezza e cura del territorio
ARCO – Ad Arco una task force composta da tutti i soggetti cui compete la sicurezza del territorio dal punto di vista del rischio idraulico.
E’ composta da un referente del Servizio Bacini Montani della Provincia, da uno del Comune di Arco e da uno della rete di Riserve della Sarca, in grado di affrontare in tempi rapidi le eventuali emergenze, anche e soprattutto in chiave di prevenzione, nonché di cura del territorio.
Ma anche due interventi sulle note criticità del rio Patone, uno in tempi brevi e uno più strutturale, oltre ad un approfondimento giuridico circa la responsabilità diretta dei proprietari dei terreni in ordine alla pulizia dei corsi d’acqua non demaniali. Sono alcuni dei punti emersi nell’incontro che il sindaco Alessandro Betta ha organizzato nella tarda mattina di venerdì 12 dicembre in municipio, presenti l’assessora all’ecologia e ambiente Silvia Girelli e il referente dell’Ufficio tecnico comunale Augusto Ricci, per il Servizio Bacini Montani Lorenzo Malpaga e Nicola Dalbosco, e per la Rete di Riserve della Sarca Giuliana Pincelli.
Un incontro voluto dal sindaco per mettere attorno ad un tavolo i soggetti cui compete la sicurezza del territorio dal punto di vista del rischio idraulico, dunque per un punto della situazione sul Sarca e su tutti i corsi d’acqua, e per un programma di azioni volto ad affrontarla nel modo migliore, per mezzo di strumenti nuovi ed efficaci, come appunto la nuova task force. La quale consentirà di compiere un passo avanti, in particolare, in tema di tempestività di decisione e d’intervento. Strategica anche la dimensione multidisciplinare, dunque nella possibilità di ottemperare al meglio, accanto alle esigenze di sicurezza, alla cura dell’aspetto paesaggistico.
Il Servizio Bacini Montani ha provveduto, in vista dell’incontro, ad incrociare tutti i dati disponibili, ad integrarli con sopralluoghi in loco e a implementare il tutto su una cartina di tutto l’Alto Garda, in cui emergono le principali criticità del territorio. Tra queste il rio Patone, già protagonista in passato di fenomeni d’esondazione. Gli interventi concordati sono due: il primo, d’emergenza, da realizzare cioè in tempi brevi, prevede la deviazione provvisoria e di emergenza del rio nel canale irriguo Dro-Arco, grazie ad un accordo già perfezionato con Hydro Dolomiti Enel, per mezzo di un sistema di paratoie che saranno gestite dal Corpo volontario dei vigili del fuoco. Il secondo, strutturale, sarà oggetto del lavoro prossimo della task force, e consisterà nella dismissione del canale irriguo e nel convogliamento in quest’ultimo di tutte le acque del rio Patone.
Una seconda criticità individuata dai Bacini Montani riguarda l’abitato di Arco, alla cui altezza l’alveo del Sarca subisce un restringimento. Si tratta di una situazione di complessa soluzione, che viene affrontata, in questa prima fase, con la raccolta di una serie di dati sul deflusso dell’acqua (a cura dei Bacini Montani), indispensabili per applicare dei modelli di calcolo in grado di determinare l’effettiva presenza di rischio e di individuarne con precisione dimensioni e cause.
Un punto che è stato chiarito è la competenza diretta dei proprietari dei terreni agricoli per quanto riguarda la pulizia dei corsi d’acqua minori, quelli non demaniali, che sono tutti i corsi d’acqua ad esclusione del Sarca, del rio Salone, del rio Ir o Rì, del rio Bordellino di Vigne, del rio Bordellino di Varignano, del rio Galanzana e di parte delle Acque di San Nicolò, del rio Fontana, del rio Saloncello, delle Acque Cenghel e del rio Patone. A questo proposito l’appello del sindaco è a tutti i proprietari dei terreni a fare la propria parte nella manutenzione del territorio.
Un punto trattato nell’incontro riguarda anche la ciclopedonale lungo il Sarca nel tratto di Linfano, dove l’intenzione è di creare un percorso che funga da fascia di rispetto, oggi assente o insufficiente.
Infine, s’è parlato di pulizia dalla vegetazione dell’alveo del Sarca, che sarà a cura della nuova task force, in modo da poter procedere sia con rapidità, sia con la giusta attenzione all’ambiente, grazie alle competenze della Rete di Riserve della Sarca.