Univela: sit-in silenzioso dei dipendenti

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TREMOSINE – Martedì 20 i dipendenti di Univela protesteranno silenziosamente davanti al municipio di Tremosine. Intanto l’avvocato del centro velico federale minaccia ricorsi al Tar.

«Vogliamo solo sapere cosa ci aspetta, cosa ci riserverà il futuro, se potremo ancora lavorare a Campione o meno». È quanto chiedono all’Amministrazione comunale di Tremosine i venti dipendenti di Univela, il centro velico federale di Campione sgomberato in seguito alla frana del 19 novembre scorso.

Per dar voce alle loro istanze i venti lavoratori, cui si aggiungono una quindicina di collaboratori, hanno organizzato un sit-in davanti al municipio di Tremosine nella giornata di martedì 20 gennaio.

«Saremo presenti a partire dalle 10 – spiega il portavoce Domenico Gaeta – e dimostreremo in maniera silenziosa fino a quando qualcuno non ci informerà sulla situazione. Risponderemo in questo modo al silenzio del Comune: a due mesi dalla frana ci aspettavamo qualche risposta, qualche indicazione sul futuro. Invece nessuno dice niente. Ancora non sappiamo cosa si intende fare per risolvere i problemi di Campione e, nel nostro caso specifico, di Univela. Abbiamo atteso pazientemente che il Comune ci rendesse edotti sull’andamento della situazione ma, al momento, non succede nulla di nulla».

Intanto, in un’intervista all’emittente bresciana Teletutto, il legale di Univela, Massimiliano Battagliola, annuncia che i suoi assistiti sono pronti a portare il sindaco di Tremosine davanti ai giudici del Tar per poter riaprire l’attività.

«Gli esperti sostengono che Univela non sia a rischio – ha dichiarato l’avvocato  Battagliola -. Eppure rimane chiusa e nessuno ci sta dando spiegazioni. La situazione è preoccupante, i dipendenti sono disperati e il sindaco non ci ha fatto capire quando, se e alla luce di quali interventi si potrà riaprire».

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