LOMBARDIA – Approvata giovedì 22 gennaio la risoluzione in Commissione Attività Produttive relativa alla regolamentazione delle sagre e delle feste di paese.
Nel merito è intervenuto il firmatario e vice capogruppo della Lega Nord in Regione Lombardia, Fabio Rolfi.
“Lo scopo di questo atto, – spiega Rolfi – passato al vaglio della Commissione Attività produttive e che dovrà a breve essere approvato dall’Aula del Consiglio regionale, è quello di valorizzare e tutelare le vere sagre e le feste di paese rispetto alla concorrenza sleale ad opera di privati che, trasformandosi all’occorrenza in associazioni per ricavarne vantaggi economici organizzando eventi, creano un danno grave anche a ristoratori e commercianti locali”.
La risoluzione invita quindi i Comuni a dotarsi di appositi regolamenti e programmi annuali, da concordarsi insieme alle associazioni coinvolte, per stabilire in particolare la durata massima di questi eventi e le modalità più consone per la loro realizzazione, coinvolgendo anche i commercianti locali nell’organizzazione delle feste.
“Inoltre – prosegue Rolfi – chiediamo alla Giunta regionale della Lombardia di porre in essere strumenti adeguati per una piena valorizzazione delle sagre a valenza storica e di quelle che trattano prodotti tipici del territorio lombardo. Si tratta di un buon punto di partenza – conclude Fabio Rolfi – per arrivare ad una regolamentazione più completa di un settore che certamente rappresenta un importante momento di valorizzazione delle realtà locali.”
Il provvedimento fa seguito ad un recente intervento di Confesercenti Brescia, che aveva puntato il dito contro il proliferare incontrollato di sagre e feste. L’associazione chiedeva il rispetto delle normative a cui devono sottostare gli esercenti, sia in termini fiscali che sotto l’aspetto igienico-sanitario.
A tal proposito Rolfi aveva dichiarato: “Confesercenti ha ragione, serve una legge chiara sulle sagre. Le ragioni poste da Confesercenti sono giuste, condivisibili e da troppo tempo inevase: in questi anni sagre e feste si sono moltiplicate per diverse ragioni ma anche perché da tempo ci sono soggetti privati, che nulla c’entrano con le associazioni di volontariato, che organizzano feste di varia natura, aggirando di fatto le norme commerciali che baristi e ristoratori sono chiamati a rispettare”.