PESCHIERA – Sabato pomeriggio passeggiata No-Tav a Peschiera. La pioggia non ferma il dissenso diffuso verso un’opera che solleva sempre più perplessità.
di Sergio Boem
Si è svolta nel pomeriggio di sabato 14 febbraio, la prevista passeggiata di protesta al paventato tracciato del “Treno ad Alta Velocità” che nell’intenzione dei progettisti, dovrebbe attraversare le colline moreniche del basso Garda. La manifestazione si è svolta a Peschiera e, malgrado la fastidiosa pioggia che ha accompagnato il corteo per tutto il percorso cittadino, ha visto circa 350 partecipanti sfilare lungo le vie del paese-fortezza del lago.
Erano presenti, tra gli altri, diversi abitanti delle zone interessate dai prossimo avvio dei cantieri, lavori che indubbiamente avranno un notevole impatto sull’aspetto e sull’economia della zona e sul futuro delle zone limitrofe. Per il completamento di alcune opere infatti, si dovrà attendere certamente molto tempo; scavi, gallerie, svincoli, cave, viadotti, sono infatti necessari per il passaggio di una linea sulla quale i convogli ferroviari dovrebbero transitare ad oltre 300 km/h.
Molte sono le realtà economiche e agricole gardesane che rischiano di dover abbandonare terreni fertili e famosi per le culture vitivinicole ma anche capannoni o fattorie che dovranno essere abbattute per fare largo alla costosa impresa costruttiva. Questi sono solo alcuni degli aspetti che sono stati ricordati pubblicamente dagli organizzatori che, al temine del corteo, si sono riuniti all’ interno del centro sportivo coperto del centro rivierasco.
Qui hanno trovato ad accogliergli, oltre ad un efficiente servizio di ristoro autogestito, anche alcuni dei sindaci della zona e i religiosi del Santuario del Frassino che vedranno anch’essi venir meno la loro tranquillità, messa in forse dai lavori e dal passaggio del treno super veloce. Molti hanno ricordato come il dispendioso impiego di energie preziose in un momento di crisi congiunturale, sia decisamente fuori luogo senza che poi ci siano reali certezze circa l’effettiva futura utilità, e utilizzo, della nuova arteria ferroviaria.
Diversi dunque i dubbi che sono stati dunque espressi dai partecipanti, temi che spaziano dal risicato risparmio sui tempi di percorrenza sulla tratta To-Ve e sui lievitati costi, giustificabili non solo dall’attraversamento di una delle pianure più popolate al mondo. Il costo preventivato solo per il transito nell’area gardesana, prevederebbe un impiego finanziario astronomico e vicino ai 60 milioni di euro al chilometro. Per altri linee, è previsto un dispendio di risorse nazionali ancora maggiore: del 30% per la tratta Brennero-Verona e addirittura di 165.000 euro al metro, per il percorso in Val di Susa.
Diversi rappresentanti dei residenti di tutte le zone interessate dal progetto, erano presenti a Peschiera, per portare la loro testimonianza e appoggio alle associazioni, collettivi e singoli cittadini lacustri, che vedono messo in forse il loro futuro e quello delle generazioni a venire. Altri partecipanti venivano dalle province limitrofe e dalla città, convinti che la spesa ingente per questa infrastruttura e gli appetiti che essa richiama, possano essere motivo sufficiente per far assumere decisioni al di sopra delle comunità locali e dei loro interessi. Certamente saranno loro che vivranno in prima persona, i disagi per le ingenti opere e poi la distruzione di interi ambiti anche di rilevante interesse turistico ed ambientale della zona.
Le positive ricadute sul territorio saranno probabilmente molto ridotte, anche per l’assenza di fermate in tutta la tratta, mentre le condizioni del servizio ferroviario attuale, e non solo pendolare, sono invece sotto gli occhi di tutti. La protesta dei manifestanti dunque, riguarda non solo la scelta dei percorsi ma l’idea stessa del progetto e si fa portavoce di quella parte di popolazione che desidera essere ascoltata per una scelta che riguarda tutti, e in maniera per nulla marginale. Sfilati senza tensioni di nessun tipo, i partecipanti si sono riuniti per discutere, confrontarsi e preparare nuove iniziative che vedranno la luce già nei prossimi giorni, con una singolare manifestazione di pacifico dissenso a Desenzano.
Il 28 febbraio in Piazza Malvezzi infatti, si svolgerà un “Kiss in” per sottolineare, con un gesto di sentimento e di dolcezza, la propria convinzione che il super treno porterà invece distruzione e sperpero di denaro pubblico e senza una contropartita di fruibilità e di certezze.