Com’è difficile essere dislessico
ARCO – Secondo appuntamento, giovedì 26 marzo nell’aula magna della scuola secondaria di Prabi, per il ciclo di incontri pubblici sui disturbi dell’apprendimento organizzato dal gruppo di genitori «Alfabeto Colorato».
L’appuntamento è organizzato in collaborazione con l’Istituto comprensivo di Arco: grazie ad un filmato sarà possibile rendersi conto di cosa vive tutti i giorni una persona con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) e la prof.ssa Santuliana aiuterà ad interpretare queste difficoltà. Il ciclo di incontri vuole approfondire il tema delle dinamiche scuola-famiglia nei casi di ragazzi con DSA, e aiutare chi ha bisogno di attenzione e autostima a superare le barriere della dislessia. S’inizia alle ore 20.30; la cittadinanza è invitata.
Benché si calcoli che riguardi dal 3 al 4 per cento della popolazione scolastica della scuola primaria e secondaria di primo grado, in Italia la dislessia – la difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente – è poco conosciuta. Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacita e le sue energie, poiché non può farlo in maniera automatica e perciò si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara. La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura: disortografia (cioè una difficoltà di tipo ortografico, nel 60 per cento dei casi) e disgrafia (difficoltà nel movimento fino-motorio della scrittura, cioè una cattiva resa formale, nel 43 per cento dei casi), nel calcolo (44 per cento dei casi) e, talvolta, anche in altre attività mentali.
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