LAGO DI GARDA – Interrogazione parlamentare del Movimento 5 Stelle sugli ordigni sganciati nel ’99, durante la guerra in Kosovo, da un aereo Nato nel lago di Garda.
«I fondali del lago di Garda, oltre alla presenza di inquinanti chimici quali il PCB e gli sversamenti di gasolio (anche quest’anno prorogato il divieto di pesca delle anguille), versano in uno stato di profondo abbandono a causa della presenza, da ben 16 anni, di pericolosi ordigni bellici sganciati da velivoli militari Nato nel corso della guerra in Kosovo, senza contare quelli presenti dalla II Guerra Mondiale».
Lo afferma la deputata Tatiana Basilio, membro del Movimento 5 Stelle in IV Commissione Difesa alla Camera, commentando la notizia della presenza, lungo i fondali del lago di Garda, di ordigni bellici sganciati da un velivolo F-15 NATO diretto all’aeroporto militare di Ghedi nel 1999.
«Da quindici anni – prosegue – non si ha più traccia di questi ordigni, che potrebbero essere ovunque. Il comportamento dei vari Ministri della Difesa che si sono susseguiti è inaudito. Chiediamo che si risolva al più presto questa pericolosa situazione».
«E’ davvero inaccettabile – continua la deputata grillina – che uno dei paesaggi più suggestivi dell’Italia e della nostra regione possa essere inquinato da pericolosi ordigni che, dal 1999, attendono di essere rimossi dai fondali del lago e che rischiano di essere altamente nocivi anche per la salute umana a causa della possibile presenza di particelle di uranio impoverito al loro interno. Per tali ragioni, nei giorni scorsi noi deputati bresciani, insieme ai colleghi deputati della Commissione Affari Sociali e Ambiente alla Camera del Movimento 5 Stelle, abbiamo presentato una interrogazione parlamentare al fine di sollecitare i Ministri competenti a fornire idonee risposte circa lo stato del programma di rimozione di tali pericolosi ordigni».