Scrivere con la luce… una mostra da Oscar

SIRMIONE – Vittorio Storaro, autore della fotografia cinematografica conosciuto e celebrato in tutto il mondo, è il creatore della mostra «Scrivere con la luce. Doppie Impressioni tra fotografia e cinematografia».

La rassegna saràallestita a Palazzo Callas Exhibitions a Sirmione dall’11 luglio al 4 ottobre.

Difficile citare per intero la produzione cine-fotografica del Maestro – da «Ultimo tango a Parigi» a «Nove­cento» – che per ben tre volte ha riti­rato l’ambito Pre­mio Oscar per le celebri pellicole «Apo­ca­lypse Now», «Reds» e «L’ultimo impe­ra­tore».

La fitta agenda degli appuntamenti culturali della penisola catulliana si arricchisce così del prestigio di un’esposizione “da Oscar” che, dopo un tour internazionale, ha scelto Sirmione per rimanere ben 4 mesi.

La rassegna fotografica pone a confronto una selezione di immagini realizzate con impressioni fotografiche sovrapposte, tratte dai più celebri lavori di Storaro, con copie di alcune opere d’arte (capolavori del Caravaggio, Bacon, Rousseau, Carpaccio, Magritte, Dejneka, Botticelli).

Un percorso visivo che riserva al visitatore sorprese e curiosità: l’immagine che apre l’allestimento è infatti un omaggio di Storaro a Sirmione, dove lavorò già alla fine degli anni Sessanta per «L’Orlando Furioso», produzione televisiva RAI tratta dall’omonimo capolavoro con la regia di Luca Ronconi.

Di grande effetto anche l’immagine del re del pop Michael Jackson, protagonista del film «Captain EO»: il cortometraggiomusicale di fantascienza del 1986, realizzato dal cantante – che ne fu anche protagonista – in collaborazione con Francis Ford Coppola (alla regia) e George Lucas (produttore esecutivo) che scelsero Vittorio Storaro per la direzione della fotografia. Fu realizzato per la Walt Disney Productions per essere proiettato in esclusiva nei parchi Disney di tutto il mondo. Anche se con durata di soli 17 minuti, «Captain EO» fu allora il film più costoso mai prodotto.

La presenza del maestro in Sirmione non si esaurirà con la mostra, il Comune propone infatti  Storaro in Sirmione. Light e-motion: un progetto che oltre all’esposizione offrirà incontri, cineforum  e workshop con Vittorio Storaro. Un vero percorso di cultura dedicato alla fotografia, sul quale il Comune di Sirmione in questi anni ha fatto investimenti decisi.

La fotografia è infatti un linguaggio internazionale ed emotivamente coinvolgente, che perfettamente si addice all’anima raffinata di Sirmione. Un’offerta culturale di ampio respiro che porta la “Perla del Garda” ad un posizionamento prestigioso e slegato dalla stagionalità .

“Scrivere con la luce. Doppie Impressioni tra fotografia e cinematografia”

Dall’11 luglio al 4 ottobre 2015

Palazzo Callas

Piazza Carducci, Sirmione

Ingresso Libero

Inaugurazione sabato 11 luglio – ore 18.00; al vernissage parteciperà il Maestro Storaro

Orari di aperturatutti i giorni 10.30 – 12.30 / 16.30 – 19.00; Venerdì e Sabato fino alle 22.00; chiuso il lunedì

Vittorio Storaro

Scheda tecnica della mostra.

«Il progetto di una vita. Un’ enciclopedia di un visionario, un ricercatore, uno studioso, di quanto filosofi, pittori, scienziati di tutto il mondo hanno speso in ricerca intorno al mistero della visione».

È così che lo stesso Storaro descrive il progetto culturale di ampio respiro che si articola nella trilogia di libri e di cui la mostra “Scrivere con la Luce” rappresenta un completamento con le tre sezioni in cui si articola: “la Luce”, “i Colori” e “gli Elementi”.

Nella prima sezione della mostra verrà analizzato il tema della luce, attraverso il rapporto fra ombra, penombra, luce artificiale e naturale, magistralmente ripresi nelle immagini di «Apocalypse Now», «Giovinezza Giovinezza», «Novecento» e altri celebri capolavori cinematografici del Maestro.

Nella seconda sezione, “l’emozione cromatica”, l’attenzione sarà catalizzata dal tema dei colori, caratterizzanti le diverse fasi della vita, così come messo in risalto nella straordinaria fotografia de «L’Ultimo Imperatore»: il nero come colore del concepimento, il rosso colore della nascita, arancio come colore della crescita, giallo come colore della coscienza, grigio come colore dell’attesa, azzurro della consapevolezza, violetto della maturità e il bianco, il colore della vita.

La terza sezione analizza l’equilibrio fra i vari elementi naturali della vita attorno a cui ruota il rapporto fra terra, acqua, aria, fuoco, inconscio, cosciente.

Il lavoro fotografico di Storaro, pur essendo stato concepito e realizzato nell’ambito del suo impegno cinematografico, è pensato e ideato come un racconto di immagini a sé stanti che suggeriscono, attraverso atmosfere oniriche, una personalissima interpretazione delle storie rappresentate filmicamente.

Si tratta di un cammino figurativo tra fotografia e cinematografia, per raccontare una storia in movimento attraverso immagini sovrapposte, tentando, così, di foto-grafare un concetto narrativo in un concetto visivo.

Il percorso espositivo, ideato e curato dall’architetto Francesca Storaro, figlia del maestro, riprende le tre sezioni ed accompagna il visitatore alla scoperta dell’arte di scrivere con la luce nelle fotografie tratte dai più celebri film dell’artista, consentendo altresì un immediato raffronto con le opere d’arte d’ispirazione.

L’allestimento è studiato al fine di valorizzare al meglio l’elemento della luce, grazie alla realizzazione dei “Visionari”, una tipologia di cavalletti innovativi ideata ad hoc per questo evento e realizzati dalla società FontanaArte. Grazie all’integrazione del punto luce nella stessa struttura i Visionari consentono un’illuminazione diffusa dell’opera per l’ottimizzazione della visione da parte dei visitatori della mostra.

L’esposizione  “Scrivere con luce” si compone di più di cento immagini.

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GardaPost