L’osservatorio ornitologico apre alle visite

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TOSCOLANO – A partire da domenica 27 settembre e per ogni domenica d’ottobre si potrà effettuare una visita guidata gratuita all’osservatorio ornitologio “Antonio Duse” di Passo Spino.

Il ritrovo è fissato alle 10 presso Centro Visitatori Ersaf al Passo Spino. La visita dura un’ora circa; numero massimo di partecipanti 30 persone. La visita ha luogo con il personale dello Studio Pteryxed i volontari dell’Associazione Fauna Viva.

Come raggiungere Passo Spino? Consulta la sezione “Servizi per il Turista – Nuova cartografia” del sito internet del Comune di Toscolano Maderno: clicca qui.

È gradita prenotazione a: suap@comune.toscolanomaderno.bs.it

Ricordiamo che l’attività dell’Osservatorio ornitologico «Antonio Duse» di Passo Spino è attuata dagli ornitologi dell’associazione FaunaViva (faunaviva.wordpress.com).

Anche in questi giorni, come accade dal 2000 nel periodo delle migrazioni, in questa stazione scientifica, considerata uno tra i più importanti valichi bresciani per il passo degli uccelli, si svolgono incessanti operazioni di monitoraggio dell’avifauna selvatica.

Qui gli ornitologici di FaunaViva, coordinati dal biologo Severino Vitulano, ogni giorno catturano in modo non cruento, utilizzando grandi reti, centinaia di esemplari, che vengono catalogati, pesati, misurati, valutati, inanellati e poi, nel giro di un minuto, due al massimo, di nuovo liberati.

Passo Spino, posto lungo una delle direttrici migratorie seguite dai volatili per attraversare le Alpi nel loro spostamento dai luoghi di nidificazione nell’Europa settentrionale verso i quartieri di svernamento mediterranei o africani, diventa così sede, per tre mesi all’anno, di un’attività scientifica che quest’anno proseguirà ininterrottamente fino al 20 novembre.

Nelle reti finiscono fringuelli, peppole, pispole, cinciarelle e tante altre specie “specialiste” della migrazione su medie o lunghe distanze. Come la balia nera, un uccello capace di migrare anche per diecimila chilometri, dalla Svezia al Sudafrica.

Lo scopo dell’attività che Ersaf promuove a Passo Spino è verificare i tempi di migrazione delle specie, la loro distribuzione e le dimensioni degli esemplari per capire i cambiamenti climatici, se e quanto influiscono sulle abitudini dei migratori. Sono dati che aiutano a saperne di più sullo stato del territorio e del pianeta.

I dati raccolti a Passo Spino finiscono poi nel database italiano gestito dal Centro nazionale di inanellamento dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), e in quello europeo curato dall’Euring. Un network che, al termine della stagione della migrazione, consentirà di capire meglio l’evolversi del clima e delle condizioni ambientali del pianeta. L’anno scorso a Passo Spino furono catturati, registrati e rilasciato circa cinquemila volatili, per un centinaio di specie differenti. Quest’anno il bilancio sarà tracciato dopo il 20 novembre.

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