Isabella Bossi Fedrigotti per due
ALTO GARDA – Sabato 21 novembre un doppio appuntamento con Isabella Bossi Fedrigotti: alle 10.30 in biblioteca a Riva la giornalista e scrittrice dialoga con Graziano Riccadonna ed Eugenio Valentini; alle 16 al Casinò di Arco presenta il suo ultimo libro «Quando il mondo era in ordine». «Pagine del Garda» (la rassegna dell’editoria gardesana la cui mostra del libro prosegue nel salone delle feste del Casinò municipale di Arco fino a domenica 22 novembre) e «50 e oltre» (cartellone di mostre e incontri che festeggia il mezzo secolo di apertura al pubblico della biblioteca di Riva del Garda) propongono questo doppio appuntamento con Isabella Bossi Fedrigotti.
Si comincia alle 10.30 in biblioteca a Riva del Garda con «Biblioteca come memoria», dialogo con Isabella Bossi Fedrigotti insieme ai giornalisti Graziano Riccadonna ed Eugenio Valentini. Nel pomeriggio, alle 16 al Casinò municipale di Arco la scrittrice presenta il suo ultimo libro «Quando il mondo era in ordine» (Mondadori/Electa), assieme a Beatrice Carmellini (Mnemoteca del Basso Sarca) e con letture di Ivana Franceschi e del gruppo della Mnemoteca.
Quando il mondo era in ordine si faceva tutto in casa, marmellate e conserve, burro e ricotta. Si seguiva il ritmo della natura con le verdure dell’orto, le mele, le noci e i fichi della campagna, le uova e la carne del pollaio. Quand’era stagione di caccia si andava per boschi, non per il gusto del trofeo, ma perché serviva al fabbisogno alimentare della famiglia. I bambini protagonisti di questo racconto vivono in una grande casa, centro di una prospera attività vinicola, ai piedi delle montagne. Rispetto ai loro compagni di scuola e di giochi – che in quel contesto di campagna sono i figli di contadini, artigiani e bottegai del paese – crescono in un ambiente privilegiato. Eppure la loro famiglia, di nobili origini, coltiva lo stile di vita semplice, austero, di chi aborrisce lo spreco e riconosce l’importanza delle piccole cose. Ed è proprio l’attaccamento a quelle usanze e consuetudini, giudicate dai più eccentriche e desuete, a fare sentire i bambini “diversi” dai loro coetanei, al punto da invidiarli un po’. Il lettore non tarderà a riconoscere in queste pagine, che l’autrice ha “inventato dal vero”, delle tracce autobiografiche. Talvolta neppure lei sa con precisione dove corre il confine tra realtà e fantasia. Poco importa del resto per chi legge: questo libro intriso di atmosfere lievi, suggestive, ci racconta un’epoca, un mondo di cui oggi non c’è più traccia.
Isabella Bossi Fedrigotti, giornalista e scrittrice, ha esordito nella narrativa nel 1980 con «Amore mio, uccidi Garibaldi» (Longanesi; Tea 1991). Con il secondo romanzo, «Casa di Guerra» (Longanesi 1983) è stata finalista al Premio Strega ed al Campiello. Il successo al Premio Campiello è arrivato nel 1991 con il terzo romanzo, il bestseller «Di buona famiglia» (Longanesi; Tea 1993). Del 1996 è «Magazzino vita» (Longanesi; Tea 1998), a cui hanno fatto sèguito «Il catalogo delle amiche» (Rizzoli 2001), «La valigia del signor Budischowsky» (Rizzoli 2003), «Il primo figlio» (Rizzoli 2008) e «Se la casa è vuota» (Longanesi 2010).
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