Comunità del Garda, Gelmini incontra i sindaci veronesi

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GARDA – Sabato 21 novembre, a Garda i sindaci gardesani di sponda veronese, coordinati dal vice Presidente della Comunità del Garda Donatella Bertelli, hanno incontrato la neo eletta presidente on. Maria Stella Gelmini.

Presenti i Comuni di Bardolino, Castelnuovo, Garda, Lazise, Malcesine, Pastrengo, Torri del Benàco e Affi. I sindaci hanno espresso le loro aspettative e le loro richieste nei confronti della Comunità del Garda.

La presidente Gelmini ha toccato molti punti di interesse politico, istituzionale e amministrativo, oltre che operativo. Uno dei primi obiettivi da raggiungere l’allargamento della base associativa con la riadesione dei comuni non aderenti.

Nell’incontro sono già state peraltro annunciate le riadesioni di alcuni Comuni.

Sul fronte ambientale le priorità sono certamente la qualità delle acque, la salvaguardia dell’ittiofauna e dei canneti; la gestione dei livelli del lago e nuova regolazione degli stessi. «Il lago non deve essere considerato un serbatoio per gli usi agricoli – si legge in una nota diffusa dalla Comunità del Garda -, ma si devono  tenere nel dovuto tutti gli usi plurimi: turistici, navigazione, potabili, idroelettrici , termali, nonché quelli vitali per i pesci e la flora acquatica».

Si è parlato anche di mobilità e trasporti e delle necessità di integrare la mobilità di residenti ed ospiti su gomma e ferro con quella su acqua, mediante un potenziamento e radicale revisione della navigazione pubblica, a servizio non solo dei turisti, ma anche dei residenti.

Affrontati inoltre i temi della sicurezza a lago e a terra (con particolari riferimenti alla Guardia costiera coordinata e alle altre Forze operanti sul territorio); di valorizzazione del portale della Comunità www.lagodigarda.it, quale patrimonio dei comuni stessi; di cultura e valorizzazione del patrimonio culturale gardesano; della Comunità, come riferimento per le scuole e i giovani, per rafforzare la conoscenza e l’identità gardesane, in prospettiva europea.

Altra questione importante e decisiva è il rapporto con le Regioni Veneto, Lombardia e Provincia Autonoma di Trento. «È necessario – spiegano in Comunità – un salto di qualità rispetto all’accordo quadro interregionale, peraltro senza impegno di spesa da parte delle Regioni. C’è la necessità di uniformare le normative regionali in alcuni settori (demanio, boe, concessioni portuali ed extraportuali) sul modello di quanto già fatto dalla Comunità per navigazione da diporto, pesca, Guardia costiera.

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