Donazione organi sulla carta d’identità
ARCO – Arco è il primo Comune trentino a rendere operativa la possibilità, stabilita dal Garante della Privacy e disciplinata con apposite Linee Guida dai Ministeri della Salute e dell’Interno, di inserire nella carta d’identità il consenso o il diniego alla donazione di organi o di tessuti in caso di morte.
La dichiarazione sarà poi registrata dal personale dell’anagrafe e inviata alla banca dati unica del Sistema informativo trapianti (SIT), consultabile 24 ore su 24 dai centri per i trapianti. La volontà potrà essere modificata in qualsiasi momento, nelle Apss, negli ambulatori dei medici di base, ai Centri regionali per i trapianti oppure in Comune, al successivo rinnovo della carta d’identità. Il nuovo servizio sarà operativo con i primi giorni di febbraio.
La novità è stata illustrata alla stampa (foto sotto) nella mattina di lunedì 25 gennaio in municipio, presenti per l’Amministrazione comunale il sindaco Alessandro Betta e gli assessori alla comunicazione Marialuisa Tavernini, alla cultura Stefano Miori e alle politiche della socialità Silvia Girelli, il dirigente dell’Area amministrativa-finanziaria Paolo Franzinelli, la responsabile dell’Ufficio demografico e Urp (Ufficio relazioni con il pubblico) Annamaria Zanfranceschi e il responsabile del Servizio informatica Daniele Lo Re; inoltre Lucia Pilati per il Coordinamento trapianti Provincia; e Leonardo Sartori, responsabile dei Sistemi informativi dell’Apss di Trento.
Il cittadino (naturalmente, dopo aver compiuto la maggiore età) che desideri donare, in caso di morte, organi e tessuti, potrà quindi esprimere la sua volontà sulla carta d’identità, un modo più semplice rispetto a quelli già a disposizione. Le possibilità quindi sono ora tre: non esprimere alcuna volontà (per cui la scelta spetta ai familiari), esprimere la volontà di donare ed esprimere la volontà di non donare. Si fa presente che, diversamente da una convinzione diffusa, per donare organi e tessuti non è necessario né essere di giovane età (l’età media di chi dona in Italia è di 75 anni), né essere sani (le malattie non compromettono il funzionamento di tutti gli organi).
«Abbiamo voluto convintamente questo nuovo servizio perché è un segno di solidarietà e di civiltà – ha detto l’assessora Tavernini – oltre che, più concretamente, spesso l’unica possibilità di sopravvivenza per tante persone, o la garanzia di una qualità di vita infinitamente migliore. E’ inoltre un’iniziativa di altissimo valore sociale nella sua valenza di espressione di una volontà positiva. Per tutto questo non solo l’abbiamo realizzata, ma ci stiamo già impegnando in un’opera di sensibilizzazione sia verso la cittadinanza, sia verso gli altri Comuni trentini, con la collaborazione del Consorzio dei Comuni.
«Non serve dire quanto sia importante donare organi e tessuti – ha detto il sindaco Alessandro Betta – a me preme solo sottolineare la grande importanza di questa iniziativa, nel rendere facile e accessibile l’espressione di una libertà personale, con una modalità che la rende efficace e immediata».
«Noi già abbiamo iniziato qualche settimana fa l’opera di sensibilizzazione – ha aggiunto l’assessora Silvia Girelli – coinvolgendo i ragazzi che hanno partecipato alla serata di accoglienza in municipio dei neomaggiorenni, e inviando a casa a tutti i nuovi diciottenni una lettera firmata con i presidenti di ADMO Trentino Carmelo Ferrante, di AIDO Trento Luca Pontalti e di Avis Alto Garda e Ledro Alberto Vecchi, con la descrizione delle modalità di donazione, del suo valore e del suo positivo impatto sulla collettività».
La dott.ssa Pilati s’è augurata che l’esempio di Arco sia seguito presto da altri Comuni Trentini: «E’ motivo d’orgoglio che il Comune di Arco abbia voluto procedere rapidamente e convintamente a realizzare questo nuovo servizio, che agevola in modo rilevante l’espressione della volontà di donazione e quindi la disponibilità di organi e tessuti, il che significa poter salvare vite umane oppure consentire a chi è affetto da certe patologie di migliorare sensibilmente la qualità della propria vita. Lavoreremo alla preparazione del personale per dare al cittadino la garanzia di un’informazione corretta, per una scelta consapevole».