Un Sos per i canneti del Garda

LAGO DI GARDA – Un protocollo d’intesa per la gestione e la manutenzione unitaria dei canneti del basso Garda, area che rivestono un ruolo di grande valore ecologico.

Il documento è stato presentato in occasione della recente assemblea generale della Comunità del Garda e trova ragione nell’impellente necessità di salvaguardare l’ambiente naturalistico del basso lago, con riferimento particolare ai canneti

Non tutti sono a conoscenza delle molteplici funzioni, di grande valore ecologico, dei canneti. L’intensa attività fitodepuratrice, con la presenza di ossigeno, è fondamentale per la detossificazione dei sedimenti, in quanto trasforma in solfati i solfuri, estremamente dannosi per l’ambiente. Le radici di queste piante, oltre ad aiutare la decomposizione delle sostanze organiche, consentono di prevenire l’intasamento del letto, stabilizzando il terreno e riducendo il rischio di erosione. Il canneto è in grado inoltre di rallentare il passaggio di elementi o composti chimici provenienti dall’esterno e di trattenere la sporcizia trasportata dal moto ondoso.

Ci sono poi i benefici legati all’avifauna e alla biodiversità: sono molte le specie che utilizzano i canneti per svolgere le principali attività biologiche. Gli elementi naturalistici diventano così “motori” del ciclo vitale di uccelli, rettili, anfibi, pesci, insetti, plancton e benthos.

Queste peculiarità, insieme ad altre importanti funzioni, fanno dell’ambiente canneto un elemento fondamentale per la vita del Lago di Garda, un patrimonio da mantenere e da salvaguardare dalle minacce provenienti da inquinamento e “disinteresse” umano.

Il Protocollo d’intesa è un accordo tra diversi enti ed organismi di tutela: la Provincia di Brescia, la Stazione sperimentale “Eugenio Zilioli” dell’Istituto di rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), la Comunità del Garda, l’autorità di Bacino dei Laghi Garda e Idro, l’Università degli studi di Brescia, il Comitato Parco delle Colline Moreniche, la Guardia Costiera e i Comuni di Desenzano, Moniga, Padenghe, Sirmione e Manerba.

In base all’accordo la Provincia di Brescia si dovrà impegnare a sostenere economicamente i Comuni nella progettazione ed esecuzione di lavori di manutenzione e gestione dei canneti e a coordinarsi con la Provincia di Verona per assicurare le gestione uniforme dei canneti del bacino lacustre.

La Comunità del Garda si impegna a promuovere e valorizzare sia sotto il profilo ambientale che turistico la vegetazione a canneto mediante il portale www.lagodigarda.it e a coinvolgere la Guardia Costiera nei compiti di controllo e vigilanza di queste zone.

La Stazione sperimentale del CNR si impegna ad attuare attività di monitoraggio, a supervisionare le proposte di manutenzione e gestione dei canneti e a sovrintendere alla corretta esecuzione dei lavori.

Tutti i soggetti coinvolti si impegnano inoltre a costituire un organo di coordinamento e di consultazione denominato “Tavolo canneti”

Tra i principali canneti ancora presenti sul lago ricordiamo quelli di Porto Lugana e Punta Gro’ a Sirmione, i Canneti del Vo’ e dell’Oasi di San Francesco (foto sopra) a Desenzano , della Rocchetta e del Lido a Padenghe e di punta San Sivino a Manerba.

 

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GardaPost