ALTO GARDA – Edizione da record quella della BVG Trail 2016: 820 iscritti, 14 le nazioni rappresentate, un podio di tutto rispetto. Ce la racconta Franco Ghitti, presidente del comitato organizzatore Bvg Alto Garda.
Una edizione da record quella della BVG Trail 2016, per il numero degli iscritti, ben 820, cifra fuori dall’ordinario per questo tipo di competizioni estreme, giunta solo alla terza edizione, un risultato che la spinge in alto, tra le più quotate prove a livello nazionale, con una corposa e qualificata partecipazione estera (ben 14 le nazioni rappresentate) e un podio all’arrivo di tutto rispetto.
Risultati che fanno presagire un futuro ancora più roseo nel panorama internazionale. Chi ha percorso la “lunga”, per portare un esempio a chi solitamente si misura con le scale del proprio condominio, è come se si fosse confrontato con una doppia maratona, con in più superando dislivelli in salita vicini a quelli di un’ascensione al monte Bianco, partendo non da Courmayeur, ma dalle rive del mare. Una concorrente giunta al traguardo, tra l’altro in seconda posizione, la nazionale Cinzia Bertasa, ha dichiarato: “Quando vai in crisi, e a me è capitato, solo un miracolo ti porta fuori, ma se tieni duro, vinci anche questi momenti. E’ una lezione di vita.”
Uomini e donne fuori dal comune quelli che, godendo dello straordinario ambiente dei monti gardesani, si sono cimentati in questa prova. Una specialità, quella del trail running, che si sta espandendo sempre più, dilatando le stime sulle possibilità di resistenza di atleti ben allenati, portati anche mentalmente per queste imprese.
Le previsioni del tempo della vigilia, hanno spinto alcuni a dare forfait, timorosi del meteo, che secondo le indicazioni dei siti più accreditati, fino a poche ore dalla partenza avrebbe complicato ancor più la già massacrante competizione. Gli atleti che stamattina si sono presentati al via non hanno patito in realtà nemmeno una goccia d’acqua, hanno potuto anzi beneficiare della temperatura fresca, che ha favorevolmente condizionato i tempi di percorrenza, migliorandoli sensibilmente rispetto alle prime due edizioni e abbassandole di circa 10 minuti.
Sette ore e cinquantadue minuti il tempo di Fulvio Dapit, il primo giunto al traguardo, un atleta bolzanino di caratura internazionale. Ma anche le donne non hanno scherzato, con Ogi Helene, svizzera, che si è misurata sul medesimo tragitto, da Salò a Limone, su e giù per le montagne, in meno di 9 ore e trentadue minuti!
Il tracciato della BVG inganna e, a una prima parte relativamente facile e veloce, fa succedere poi una seconda parte “tosta” e pesantissima, con impennate e discese violente intervallate solo in parte da tratti scorrevoli che ti fanno riprendere fiato illudendoti di aver superato le asperità che invece si rinnovano fino al traguardo. Una valutazione che è costata cara al primo transitato al passaggio da Bogliaco, Jung Daniel , vincitore del Trail delle 5 Terre, ma che da noi ha preteso troppo giungendo primo anche all’intermedio di Prabione (Km. 47 circa), ma con le pile completamente scariche, tanto da spingerlo al ritiro.
Fuori gara, ma tanto per dire, poiché la fatica è stata ancora maggiore, la pattuglia dei pionieri, una squadra di “matti”, anche se perfettamente coscienti e sani di mente, che ha voluto fare ancora di più cimentandosi sulla distanza da Salò a Riva del Garda, per più di 90 km con un dislivello di molto superiore ai 5.000 metri, partendo da Salò di notte, alle 23 di venerdì e arrivando al “traguardo”, i primi, alle 14,40 del giorno dopo.
Imprese che la gente “normale” non può nemmeno pensare di raggiungere, ma che può ben imitare con più calma, suddividendo il percorso in tappe per un totale di 4-5 giorni. E’ per loro che la Bassa via del Garda è stata pensata ed è a loro che è riservata per gli altri giorni dell’anno, offrendo l’occasione di cogliere gli straordinari paesaggi e il continuo evolversi degli ambienti e della vegetazione gardesana e di apprezzarli con tutta calma e tranquillità, assorbendoli come una medicina rigenerante che ti puoi portare a casa come un balsamo che ti rivitalizza e si rinnova facendo sentire i suoi benefici per lungo tempo.
Ma torniamo alla gara. Oltre ai percorsi estremi anche prove più “abbordabili”, la Run di 25 Km e la Marathon + di 50 Km. Nella prima hanno vinto Giovanni Paris (1h e 53’) tra gli uomini, e Nadia Franzini (2h e 28’) tra le donne. Nella seconda Luca Carrara (5h e 7‘) e tra le donne Anna Pedevilla (6h 15’), precedendo di 14 minuti la spagnola Roman Lopez Natalia.
Non illudetevi: anche queste competizioni, se non siete estremamente motivati e allenati, non fanno per voi. Meglio passeggiare.
Una curiosità. Il più giovane, meglio piazzato nella Trail, il bresciano Diego Angella, 20 anni compiuti solo il 3 marzo, alla sua terza partecipazione. Appena appena oltre la soglia consentita per partecipare a questo genere di imprese quando si è cimentato nella sua prima BVG. Bravo Diego! Il futuro è per te.
Franco Ghitti
Info: www.bvgtrail.it
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