Ipotesi Unesco al Forum del Garda 2016
RIVA DEL GARDA – Lunedì 9 maggio a Riva del Garda discussione sul futuro turistico del lago di Garda e sullo scenario del riconoscimento “Patrimonio dell’Umanità Unesco”.
A Riva del Garda fervono i preparativi da parte del locale Rotary Club presieduto dall’avv. Germano Berteotti per allestire l’edizione 2016 del “Forum del Garda” (in programma per lunedì 9 maggio 2016, ore 18.00, presso l’Hotel Du Lac et Du Parc di Riva del Garda), iniziativa unitaria itinerante organizzata a turno da uno dei tre Rotary Club che si affacciano sul lago per valorizzare l’immagine e l’economia benacense, che quest’anno verte sul tema “Il futuro turistico del Lago di Garda”.
Presso il Circolo Fraglia della Vela di Riva del Garda si è svolta la presentazione dell’iniziativa alla presenza dei presidenti dei tre Rotary Club (oltre a Berteotti, Renata Stradiotti, presidente del Rotary Club Salò-Desenzano del Garda e Antonio Segni, presidente Rotary Club Peschiera e del Garda Veronese), Silvio Rigatti (vicepresidente InGarda Spa), Pierlucio Ceresa (segretario generale Comunità del Garda), Franco Todesco (past president Comunità del Garda), Manfred Schweigkofler (Dornier Consulting International) e Claudio Miorelli (presidente Confcommercio Alto Garda).
«Un argomento di scottante attualità – afferma Berteotti – per stimolare il dibattito intorno alla necessità, sempre più sentita, di sviluppare iniziative promozionali unitarie del Lago di Garda in campo turistico, la mobilità e la tutela del territorio, per individuare in modo congiunto anche quali possano essere gli eventuali problemi e le soluzioni, partendo dal fatto che il settore turistico rappresenta per il territorio gardesano una base strategica fondamentale per lo sviluppo del sistema economico locale. Il tutto nell’ottica di scenario del riconoscimento del Lago di Garda, da parte dell’Unesco, come “Patrimonio dell’Umanità”, e le possibili ricadute sulla realtà benacense». Un evento, sottolinea Berteotti, «reso possibile grazie alla fattiva collaborazione di InGarda Spa, Cassa Rurale Alto Garda, MediaStudio Giornalismo & Comunicazione e Dornier Consulting International che ci hanno supportato finanziariamente e tecnicamente nell’organizzazione».
Nel loro saluto, Stradiotto e Segni hanno ribadito «l’importanza del Forum del Garda come appuntamento annuale organizzato a turno da ciascuno dei tre Rotary Club rivieraschi volto a dibattere e discutere temi di comune interesse per la tutela e lo sviluppo economico e sociale del bacino gardesano»
Pierlucio Ceresa, segretario generale della Comunità del Garda, ha sottolineato la strategicità del bacino gardesano: «il lago con i suoi oltre 50 chilometri cubici di acqua dolce, il 40% della riserva nazionale, è un elemento essenziale sia per il turismo che per l’agricoltura, oltre che per il clima. Si tratta di un territorio unico, che vede convivere al suo interno climi che spaziano da quello tipico mediterraneo a quello alpino, le cui acque contribuiscono a mitigare il clima, a produrre una consistente fetta dell’energia rinnovabile prodotta in Italia, ad irrigare buona parte delle campagne della pianura Padana e ad assicurare il rifornimento idropotabile di gran parte della popolazione che si affaccia sul lago e che vive nelle sue vicinanze. E’ un bene ambientale unico che sposa la valorizzazione economica del territorio con la sua protezione e tutela, cosa che dovrà essere sempre più anche in futuro anche grazie al suo inserimento come “Patrimonio dell’Umanità” Unesco, progetto cui la Comunità del Garda crede fermamente e che si candida a coordinare».
Proprio il tema del riconoscimento Unesco ha catalizzato l’attenzione dei presenti. «Si tratta di un cammino fondamentale per il futuro del nostro territorio – evidenzia Ceresa – che è necessario iniziare il prima possibile partendo con i comuni che aderiscono al progetto». Perché, ha ribadito Stradiotto, «si tratta di un cammino lungo almeno 6-8 anni duranti i quali è necessario effettuare un cammino di comune intesa con i protagonisti del territorio. Prima si inizia, meglio è».
A Schweigkofler è toccato entrare nel dettaglio degli elementi positivi legati al riconoscimento Unesco di un determinato territorio: «oltre ad essere un titolo estremamente prestigioso, specie agli occhi dei turisti stranieri, secondo le più recenti ricerche internazionali può costituire un volano per la crescita delle presenze da un minimo del 5% ad un massimo del 20%. Credo che per un territorio come quello del Garda sia un obiettivo irrinunciabile anche perché le tendenze circa la scelta delle destinazioni turistiche sono sempre più volubili e mutevoli e contare su un riconoscimento di prestigio universamente inteso come quello Unesco costituisce un’occasione da non sprecare».
Durante il convegno di lunedì prossimo i vari relatori entreranno più in dettaglio nei vari temi presentati, alla presenza degli assessori al turismo dei tre territori interessati dal lago di Garda: Mauro Parolini (Lombardia), Federico Caner (Veneto) e Michele Dallapiccola (Trentino) discuteranno di quanto emergerà nel corso del convegno, magari traendo una conclusione comune a vantaggio del territorio gardesano nel suo complesso.
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