GARDA – Venerdì 27 maggio alle 17.30 si presenta a Palazzo Pincini Carlotti il dvd didattico “Video guida del Museo Territoriale del Lago di Garda”. Un motivo in più per visitare questo centro espositivo che racconta la storia del lago e della sua gente.
Dopo alcuni mesi di lavoro si compie finalmente un altro passo importante per la riscoperta delle antiche tradizioni locali e per le arti e mestieri, un tempo praticati nel territorio del Garda. L’amministrazione comunale ha presentato il dvd didattico “Video guida del Museo Territoriale del Lago di Garda” venerdì 27 maggio, nella sala conferenze di Palazzo Pincini Carlotti, alla presenza della autorità locali e del Prof. Gianluigi Miele, ideatore e sviluppatore del dvd.
Il Museo (www.gardabyweb.it) con questo importante lavoro si è finalmente dotato di una video guida per illustrare l’uso e le funzioni dei manufatti esposti all’interno dello stesso; ricordiamo che il museo, suddiviso su due piani nella palazzina delle esposizioni a fianco del municipio, ha dedicato la parte superiore alla Pesca sul lago di Garda, mentre nelle due sale poste al pian terreno sono presenti le sezioni dedicate alla Vita Domestica, all’Artigianato, all’Agricoltura ed alle Attività Estrattive.
«Tra i reperti più importanti – spiegano i curatori del museo – vantiamo la presenza della parte emersa del Pal del Vo, con alcuni pezzi originali ripescati nel lago da alcuni cittadini di Garda; per chi non lo sapesse, questo palo contrassegnava la pescosissima secca posta al centro del lago, i cui diritti di pesca sono ancora esercitati dalle corporazioni degli Originari di Torri e Garda».
Parlando del museo di Garda non si può non ricordare il prof. Luigi Bertamè, che ha raccolto pazientemente in molti anni gli oggetti contenuti nel museo, con lo scopo di tramandare e mantenere viva la memoria delle molte peculiarità del Benaco, a partire dai diritti di pesca che sono stati acquistati dagli abitanti Originari di Garda e Torri nel 1454.
Sempre nella sala al piano superiore sono esposte poi attrezzature di pesca come il Rémat, una rete lunga oltre 400 metri che veniva utilizzata per la pesca delle sardelle, oppure le lunghe fiocine per la cattura delle anguille, dette Forone.
«Ci siamo resi conto – continuano i curatori dell’esposizione – che per chi proviene da altre località e soprattutto per le nuove generazioni, che non hanno avuto potuto vivere queste epoche, la comprensione del funzionamento di questi manufatti è estremamente laboriosa e un video come questo può facilitarne la comprensione. Ecco perché per questa ragione l’Amministrazione comunale di Garda ed in particolare l’assessore alla cultura Ivan Ferri hanno dato l’incarico al regista Gianluigi Miele di predisporre la video guida che a partire dal mese prossimo entrerà in funzione nel museo».
I protagonisti dei filmati sono alcuni cittadini di Garda ed abitanti di località limitrofe, che hanno ripreso in mano gli antichi strumenti di lavoro.
L’utilità della video guida non si ferma solamente ai turisti, ma è in buona parte rivolta ai giovani gardesani e agli allievi delle scuole che grazie ad una visita del museo, accompagnati dai volontari che continueranno a svolgere il loro indispensabile ruolo di guide, potranno scoprire particolarità del territorio benacense che in buona misura sono scomparse.