Omaggio a Cavandoli, il papà della Linea
TOSCOLANO – Giovedì 2 giugno si inaugura a Toscolano la mostra «Viva Cavandoli», dedicata al celebre disegnatore, nato a Maderno, e al suo personaggio più famoso, La Linea.
La mostra è allestita al museo della carta, in Valle delle Cartiere (www.valledellecartiere.it) e sarà visitabile fino al 4 settembre 2016.
In mostra opere di 100 artisti, illustratori, disegnatori, animatori e fumettisti, di fama nazionale e internazionale, che rendono omaggio ad Oslvaldo Cavandoli e al suo mitico personaggio. La mostra è realizzata dal Musil, il Museo dell’industria e del lavoro di Brescia
Inaugurazione giovedì 2 giugno alle 16. Ricordiamo che la Valle delle Cartiere è accessibile alle autovetture fino al parcheggio in località Quattroruote (il Museo dista 5 minuti a piedi); il Museo è raggiungibile anche per mezzo del trenino turistico con partenza dall’inizio di Lungolago Zanardelli a Maderno (info 393-4031605).
Osvaldo Cavandoli, in arte “Cava”, nasce nel 1920 a Maderno. Cresce a Milano, dove la famiglia si è trasferita pochi anni dopo la sua nascita.
Nel 1938 inizia a lavorare all’Alfa Romeo come disegnatore tecnico, ma la passione per il disegno a mano libera è già chiara: nelle pause di lavoro fa caricature ai colleghi.
Negli anni successivi si avvicina all’animazione lavorando come “intercalatore” (chi realizza i disegni intermedi tra i fotogrammi iniziale e finale di un movimento) per uno dei primi lungometraggi a disegni animati prodotti in Italia, “I fratelli Dinamite” della Pagot Film (1949).
All’inizio degli anni ’50 fonda una piccola società dedicata a pupazzi animati a passo lungo, la Pupilandia. In seguito lavora con artisti di rilievo e nel 1957 inizia la lunga collaborazione con Carosello, destinata a durare fino al 1977.
Nel 1969, ormai artista maturo, crea Mr. Mark, subito battezzato Mr. Linea e in seguito noto come “La Linea”, il suo personaggio più famoso.
Nel 1980 entra a far parte della squadra dell’agenzia Quipos di Marcelo Ravoni. Muore nel 2007 a Milano.
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La Linea all’inizio non piace: troppo moderno, troppo artistico, troppo avanti! Cavandoli lo propone a molti, ma l’unico che apprezza è l’ingegner Lagostina, produttore di pentole. Fu un successo immediato, destinato a durare oltre Carosello e a superare i confini nazionali (nel mondo esistono decine di modi diversi di chiamare La Linea).
Ma cos’è, La Linea? La Linea è sintesi grafica, psicologia e narrativa estrema: è un semplice tratto che nel suo procedere si imbatte in eventi – belle sorprese o, più spesso, piccole scocciature, se non drammatiche emergenze, affrontate con uno spirito facile all’ira.
L’unico compagno di strada è una mano (la mano di Cava!), un amico-nemico che lo toglie dagli impicci, non prima di essersi fatto pregare.
La Linea parla una lingua che è un misto di dialetto lombardo, inglese e strani versi.
L’esposizione «Viva Cavandoli»
L’omaggio a Cavandoli proposto a Toscolano ha la forma di una rivisitazione de suo alter ego grafico. Sollecitati per l’occasione, artisti, animatori, fumettisti e illustratori, italiani e stranieri, hanno reso omaggio a Cavandoli inserendo La Linea nel proprio mondo artistico.
La Linea è stata citata un’infinità di volte, da artisti di ogni genere. Qui sotto il video musicale del singolo di Jamiroquai (Don’t) Give Hate a Chance (2005), in cui appaiono varianti tridimensionali del celebre personaggio di Cavandoli, oltre che mano e matita di un disegnatore.
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