Parco Natura Viva, ecco i cani della prateria
POZZOLENGO – A un mese dalla nascita, i tre cuccioli hanno fatto capolino per la prima volta dalla città sotterranea fatta di stanze, corridoi e spazi comuni che gli adulti hanno costruito.
Da quel momento, la pace quotidiana dei Cani della prateria dalla coda nera ospitati al Parco Natura Viva di Bussolengo (www.parconaturaviva.it) è stata compromessa dall’instancabile vitalità dei tre piccoli, che trascorrono la giornata tra tenaci inseguimenti, goffi sbandamenti e lotte furibonde. Lunghi non più di un palmo, sfuggono di tanto in tanto al controllo dei genitori con un’agile manovra di rientro nei piani sotterranei, ma poi non resistono alla tentazione di azzuffarsi di nuovo alla luce del sole e ricominciano daccapo.
Originari delle praterie americane dal Canada al Texas, oggi localizzati principalmente negli Stati Uniti, i Cani della prateria sono roditori considerati “a rischio minimo di estinzione” e in Italia vengono commercializzati legalmente per diventare animali da compagnia. Quasi sempre, il rischio è di far vivere in solitudine un animale fortemente sociale, che in colonie di migliaia di individui trova invece la propria natura.
“Si tratta di una specie selvatica che non ha subito il processo di domesticazione, quindi lasciare che un individuo sin da piccolo viva da solo in ambiente domestico, significa comprometterne il benessere psico-fisico”, ricorda Caterina Spiezio, responsabile ricerca e conservazione del Parco Natura Viva di Bussolengo. “Il gioco tra piccoli è fondamentale per misurare la propria forza e costruire quelle relazioni utili da adulti a mantenere gli equilibri della società in cui vivono. Anche uno studio della North Carolina State University ha confermato che questi animali intessono complesse relazioni sociali poiché devono mantenere gli equilibri di grandi comunità. Quando si incontrano, controllano che l’interlocutore sia un esemplare della propria colonia attraverso il tipico “bacio”, il cui esito negativo può determinare l’allontanamento forzato dell’intruso. Ma ancora, è risultato che sono in grado di stringere delle vere e proprie relazioni di amicizia anche fuori dal grado di parentela, dimostrando che le loro interazioni sociali sono una condizione necessaria per il benessere degli individui”.
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