DESENZANO – Il Centro di aiuto alla vita di Desenzano: tutti i dati sul lavoro svolto, i successi raggiunti, le criticità emerse. Scopriamo insieme questa straordinaria realtà.
Il fulcro dell’attività del sodalizio è l’accoglienza della vita nascente. Ecco un bilancio delle attività svolte nel 2015.
Nel corso dell’anno 2015, nella sede di Desenzano, abbiamo aiutato 97 gestanti, da loro sono nati 72 bambini.
Oltre a queste, altre 126 mamme in difficoltà hanno ricevuto aiuto: latte, pannolini, attrezzature per l’infanzia, pacchi viveri (ritirati dal Banco Alimentare del Veneto, da Iper, Esselunga, Penny, Parrocchie)), pagamento di bollette e tickets, progetto Gemma (corrisposto dalla Fondazione Vita Nova), progetto Nasko (corrisposto dalla Regione Lombardia), progetto Vita (autofinanziato dal CAV), accompagnamento all’ospedale ed ai vari servizi, sostegno legale, psicologico, mediazione culturale, ecc.
Inoltre alcune di loro hanno potuto frequentare i corsi di alfabetizzazione, di cucina e di cucito e avere un pezzo di terra da coltivare all’orto sociale.
Analogo, intenso lavoro è stato svolto nelle sedi distaccate di Prevalle e di Fasano, dove volontarie del luogo si prodigano per sostenere altrettante famiglie in difficoltà.
Particolarmente impegnativa è stata l’accoglienza abitativa di 10 mamme con i loro bambini. Si tratta per lo più di donne con scarse relazioni positive e prive di mezzi di sostentamento: alcune inviate dai comuni, altre prive di residenza. Durante l’accoglienza temporanea provvediamo a tutti i loro bisogni e ci affianchiamo a loro per percorrere la strada che le porterà all’autonomia.
«Oltre alle attività già in essere- spiegano i responsabili del Centro – avvertiamo la necessità di rispondere in modo più efficacie al bisogno di cibo, cosa che potremo fare solo se troveremo uno spazio adeguato che ci permetta una maggior raccolta, conservazione e distribuzione dello stesso.
Continua l’iniziativa dell’orto sociale “seminiamoinsieme”. Prevediamo l’inserimento di 25 famiglie, ad ognuna delle quali verrà assegnato un appezzamento di 50 mq. Intendiamo intensificare i corsi già in atto e realizzare percorsi tendenti al mutuo aiuto ed alla solidarietà reciproca.
I contatti iniziati nel 2015 con i referenti di Montichiari (Parrocchia, Comune, Asl) per la formazione di un gruppo di volontarie che si occupino del sostegno alla maternità sul luogo, ha portato alla costituzione del “Gruppo Noemi”, formato da persone preparate e ben motivate; il gruppo è attivo da Aprile.
Da settembre 2015 abbiamo rinunciato alla gestione della Comunità “Accoglienza” ma abbiamo avuto la disponibilità di un appartamento in comodato gratuito nel quale poter accogliere temporaneamente mamme prive di alloggio con i loro bimbi. Siamo così in grado di ospitare contemporaneamente 7 nuclei mamma bambino/i.
La casa ha costituito, da sempre, un bene primario ed irrinunciabile ed è una componente essenziale per la qualità della vita per tutte le persone e lo è ancor di più per chi ha limitate capacità economiche e per chi ha anche altre fragilità.
Il Centro di Aiuto alla Vita, nell’opera di sostegno alle maternità difficili, più volte ha incontrato donne con minori in condizione di grande precarietà per la mancanza di un alloggio. Da più di 20 anni, ha dato una risposta a situazioni di estrema vulnerabilità, di emarginazione e di esclusione sociale come quella di donne in attesa di un figlio o con minori sprovviste di residenza e di relazioni parentali o amicali sul territorio.
L’acquisizione di un’altra struttura che si aggiunge alle due preesistenti, ci consente di estendere l’offerta abitativa temporanea e di metterla a disposizione del territorio.
La possibilità di accoglienza è così diversificata:
Casa “Rose” (Lonato): due camere da tre letti in condivisione degli spazi comuni (più una camera per le emergenze).
Casa “Alba” (Desenzano): due camere da due/tre letti in condivisione degli spazi comuni
Casa “Gemma” (Desenzano): una camera da tre letti ed una da 4 letti in condivisione degli spazi comuni + un monolocale autonomo da 2/3 letti.
L’accoglienza abitativa del CAV soddisfa il bisogno “casa” ed offre uno spazio accogliente che promuova la relazione mamma-bambino/i. E’ previsto inoltre un accompagnamento che porti ad instaurare relazioni positive, a favorire l’inclusione sociale ed a raggiungere l’autonomia.
Le donne sono seguite dalle volontarie (tre per struttura) e dalla assistente sociale del CAV (non è prevista la sorveglianza 24/24 h.).
Le ospiti devono gestirsi in autonomia nel quotidiano e convivere cercando di stabilire relazioni di mutuo aiuto.
Secondo le necessità, evidenziate al momento della presentazione della situazione da parte dell’Ente inviante o verificate durante il periodo di accoglienza, viene attivata la consulenza psicologica, legale, educativa e di mediazione culturale.
Nel percorso verso l’autonomia la donna sarà inserita nei corsi di alfabetizzazione, laboratori di cucina, di cucito e di economia domestica; sarà supportata nella ricerca del lavoro e di soluzioni per il suo futuro per condurla all’autonomia relazionale, abitativa, lavorativa e sociale.
Obiettivo: offrire uno spazio protetto nel quale la madre possa sperimentare, mantenere e potenziare le sue capacità genitoriali ed essere accompagnata nel percorso di inserimento sociale e di autonomia.
Criteri d’accesso: donne sole in attesa di un figlio o con minori prive di alloggio o con sistemazioni abitative precarie o inadeguate, in situazione di emarginazione e di difficoltà economiche.
Non possono essere accolte donne con problemi psichiatrici, di alcolismo, di tossicodipendenza e di gravi patologie trasmissibili.
Tempi di permanenza: Da tre a nove mesi o fino a sei mesi del nascituro per le donne in gravidanza, con possibilità di proroga in presenza di particolari problemi e con valutazione condivisa con l’Ente inviante.
Info e contatti: www.cavdesenzano.it