Territorio

La Goletta boccia ancora il Garda: inquinato

LAGO DI GARDA – Il report delle analisi della Goletta dei laghi sul Benaco. Presentati i dati delle analisi microbiologiche. Legambiente: “Sul Garda deficit ormai cronico di depurazione”.

Sulla sponda veneta del Garda: su 7 punti 4 risultano fortemente inquinati. Su quella lombarda sono inquinati o fortemente inquinati 5 punti su 8. Bene il Trentino

Per Legambiente «è ora di agire per superare questo deficit ormai cronico di depurazione delle acque».

L’esito dei monitoraggi sul lago di Garda della Goletta dei laghi, la campagna nazionale di Legambiente per la tutela dei bacini lacustri italiani, è ancora una volta negativo, perché oltre la metà dei punti è inquinato da batteri fecali.

I giudizi “inquinato” o “fortemente inquinato” vengono assegnati sulla base dei valori riscontrati rispetto a quelli di riferimento stabiliti dalla normativa vigente; il campionamento puntuale effettuato dall’associazione non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni. Nelle analisi della Goletta dei laghi vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che si trovano lungo le rive dei laghi, punti spesso segnalati dai cittadini attraverso il servizio SOS Goletta.

«L’Obiettivo della Goletta dei laghi – spiega Simone Nuglio, responsabile Goletta dei laghi di Legambiente – non è solo denunciare situazioni critiche per la qualità dell’acqua, ma anche stimolare un dialogo tra le diverse amministrazioni e le autorità di controllo in un’ottica di sistema».

Garda veronese

Rispetto al 2015 la situazione è quasi del tutto immutata, tranne l’anomalia positiva riscontrata a Bardolino alla foce del torrente Severo, il cui campione prelevato è risultato entro i limiti di legge nel corso di quest’ultimo anno.

Il dettaglio dei monitoraggi sulla sponda veneta del Garda Sono sempre pessime le condizioni a Lazise (foce torrente Marra), Garda (foce del torrente Gusa), Bardolino (località Punta Cornicello, foce torrente San Severo) e Castelnuovo del Garda (Foce Rio Dugale dei Ronchi) che registrano un giudizio di “fortemente inquinato”.

In quest’ultimo punto si continua a rilevare l’annoso problema della presenza di bagnanti nonostante appositi cartelli indichino il divieto di balneazione “entro i 50 metri dalla foce”. Si registra un peggioramento per il campione prelevato a Peschiera del Garda (Foce torrente Rio Sermana), che passa da “entro i limiti” del 2015 a “fortemente inquinato”.

Rientrano, invece, nei limiti di legge Torri del Benaco (presso l’impianto di sollevamento) e la località Piaghen nel comune di Pai.

“La Goletta ancora una volta ci restituisce un quadro critico – commenta Chiara Martinelli, presidente del circolo Legambiente di Verona – È assolutamente necessario che dall’analisi della situazione si passi ai fatti. È impensabile che un territorio la cui economia si fonda naturalmente sul turismo, non riesca a superare un deficit così sensibile di depurazione. La qualità delle acque del Benaco deve tornare in cima all’agenda politica dell’intero sistema amministrativo lacuale”.

Garda Lombardo

Legambiente: “Registriamo un passo indietro in un lago storicamente meno problematico degli altri lombardi”

I dati dimostrano che sulla sponda bresciana del lago di Garda, seppur si registrino dei miglioramenti, permangono criticità storicamente rilevate dalle analisi di Goletta dei laghi.

“Dopo risultati positivi registrati in passato, grazie a un migliore sistema di collettamento dei reflui rispetto ad altre realtà lacustri, quest’anno riscontriamo un passo indietro – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – In attesa che si completino totalmente la rete fognaria e il lungo iter per la realizzazione del nuovo sistema di depurazione in territorio lombardo, chiediamo ai Comuni di non aspettare, ma di intervenire sulle situazioni più preoccupanti, per sanarle nel più breve tempo possibile”.

Sulla sponda lombarda del lago di Garda risultano ancora fortemente inquinati i campioni prelevati a Salò, alla spiaggia in località Le Rive presso la foce del canale; a Padenghe sul Garda, alla foce del torrente nei pressi del porto e alla foce del torrente Rio Maguzzano in località Madonna della Valle; a Desenzano sul Garda in località Rivoltella alla foce del canale presso via Francesco Agello all’incrocio con via Giulio Cesare.

Un miglioramento, invece, si registra a Toscolano Maderno alla foce del torrente Bornìco e alla spiaggia Riva Granda e a Salò alla foce del torrente Barbarano, che risultano entro i limiti.

 

Garda trentino

Anche nel tratto di sponda trentina i campioni prelevati a Nago-Torbole, alla foce del fiume Sarca e a Riva del Garda alla confluenza dei torrenti Varone e Arbola rientrano nei limiti, confermano il trend positivo degli ultimi anni (vd. tabella riepilogativa di seguito).

“Le analisi che Goletta dei laghi effettua ormai da 11 anni sul lago di Garda evidenziano come non sia possibile abbassare la guardia sulle molte, e spesso nuove, criticità delle acque gardesane – dichiarano Cristina Milani e Paolo Bonsignori del Circolo gadresano di Legambiente – Alle situazioni cronicamente problematiche, quali Salò e Padenghe del Garda, si aggiungono quelle sul lungolago di Desenzano che, grazie anche alle segnalazioni dei cittadini, siamo riusciti ad intercettare. Una condizione, quella del basso lago, inaccettabile, considerata la grande affluenza di turisti e di bagnanti in quel tratto”.

La Goletta dei Laghi in attività sul Garda.
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GardaPost