DESENZANO – Grazie a un contributo Di Regione Lombardia, nuovi interventi e iniziative accresceranno l’offerta del Museo civico archeologico: dalla ricostruzione di un ipocausto ai pali per le palafitte.
Continuano gli interventi di sviluppo del Museo civico archeologico “G.Rambotti” di Desenzano del Garda, grazie anche a un nuovo, recente contributo di Regione Lombardia, che renderà possibili nei prossimi mesi ulteriori interventi, previsti in primo luogo per le sale al piano terra del museo, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Lombardia. Il valore totale del progetto è di 12.136 euro e la Regione Lombardia contribuisce per 6.500 euro, circa il 53 per cento del valore totale; il resto è a carico del Comune.
I numerosi interventi realizzati in questi anni al Museo Rambotti e i nuovi in programma, afferma il sindaco desenzanese Rosa Leso, «mostrano come la sinergia tra più forze (Comune, Regione Lombardia, Soprintendenza, Università, associazioni ed enti privati) produca effetti benefici e durevoli nella gestione e nella promozione dei servizi culturali. L’obiettivo generale è il miglioramento dell’offerta al pubblico, pensando sia ai cittadini che ai turisti di Desenzano, e la valorizzazione del patrimonio conservato presso la sede museale».
Nell’ambito del nuovo progetto è in fase di ultimazione la ricostruzione didattica di una porzione di ipocausto, all’interno di una nicchia già esistente nella sala romana. Dove possibile, si utilizzano elementi originali provenienti dalla Villa romana di Desenzano; il resto, per esempio le malte e il cocciopesto, è realizzato con tecniche il più possibile conformi a quelle antiche. La parete affrescata sarà riprodotta su un pannello di adeguato spessore per poter ricreare e rendere visibile l’intercapedine nelle pareti. Gli archi della sala romana saranno dipinti di giallo, colore che richiamerà la parete della nicchia affrescata.
Sempre all’interno della sala romana è in fase di ricostruzione una parte della copertura interna, da adibire a esposizione di tetto romano. Tale ricostruzione sarà posizionata fuori da teche o contenitori, in modo che l’utente possa poi accedervi e vedere la ricostruzione anche dal basso e comprendere al meglio le tecniche di realizzazione. La struttura sarà realizzata in legno con il supporto di un pannello illustrativo a misura e completata con tegole originali messe a disposizione dalla Sovrintendenza.
Sul pavimento della sala romana, al centro, è stato posizionato un adesivo plastico calpestabile riproducente in stampa digitale un soggetto a mosaico di misure 180×300 cm, sempre con finalità didattica.
Le attuali informazioni cartellonistiche saranno implementate da nuovo materiale tradotto in lingua inglese e posizionato su pannelli informativi.
Sempre per rendere più coinvolgente e gradevole il tour all’interno del museo archeologico, sfruttando alcuni spazi attualmente non utilizzati, saranno posizionati dei pali per le palafitte, alti circa cinque metri, da installati su basamento in acciaio di nuova costruzione. Attraverso tale ricostruzione si potranno fornire agli utenti adeguate informazioni scientifiche relative alle tecniche di costruzione della palafitta e, in particolare, sul suo sostegno poggiante, appunto, su pali infissi verticalmente sul fondo di un lago, una palude, un corso d’acqua oppure sulla sponda, più o meno asciutta, torbosa e soggetta a inondazioni, di uno specchio d’acqua.
Sarà implementata anche la progettazione dell’attività di educazione al patrimonio culturale. A completamento e integrazione del progetto, il Comune di Desenzano interviene con azioni mirate, per coinvolgere sempre più utenti e alunni delle scuole, proponendo stage o progetti educativi a favore degli istituti di istruzione superiore desenzanesi, integrati da lezioni di storia dell’arte collegata al territorio desenzanese, laboratori per gli utenti diversamente abili del Centro Anffas nonché aggiornamento e formazione del personale di custodia, al fine di approfondire le conoscenze delle collezioni museali.
Il Comune coinvolge inoltre per i servizi di custodia e accoglienza degli utenti personale proveniente da progetti speciali (“Dote Comune”, “Garanzia Giovani”, “Nonni custodi” ossia anziani inseriti in attività socialmente utili).
L’assessore alle Politiche culturali Antonella Soccini evidenzia: «Attraverso i nuovi interventi, alcuni già realizzati e altri programmati o di prossimo completamento, cerchiamo di offrire sempre più la possibilità di vivere il museo in maniera attiva, “facendo esperienza” della storia e della cultura che si respirano in questo luogo e di ripercorrere così le radici della nostra comunità».
Tra i lavori e le iniziative già effettuati si ricordano: l’ampliamento del percorso museale con nuove vetrine e pannelli didattici anche in lingua inglese, l’installazione del touch screen e dell’impianto di videosorveglianza, la mostra sul cibo realizzata in occasione di Expo 2015 con il filmato 3D dello storico aratro del Lavagnone, i laboratori didattici dell’Anffas, gli stage con gli studenti universitari, le aperture gratuite in occasione delle Giornate del Fai, i laboratori a tema per le scuole, gli eventi estivi come “I martedì al Museo” e le visite guidate “Alla scoperta del Lavagnone”, i percorsi con le “guide speciali” in collaborazione con il Centro Anffas Onlus di Desenzano.