Biogas ai Campagnoli, giovedì 22 assemblea pubblica
LONATO – Continua, a cura del Comitato Campagnoli, la campagna di sensibilizzazione sul progetto della centrale a biogas della Valli Spa. Giovedì 22 assemblea pubblica.
Ecco il comunicato diffuso dal Comitato:
“Dopo più di tre mesi il Tar di Brescia si è espresso sul ricorso che impugnava le autorizzazioni di VIA (Valutazione Impatto Ambientale) e di AIA (Autorizzazione Impatto Ambientale) per la realizzazione della mega centrale biogas della Valli Spa.
La sentenza non ci premia, ma non per questo ci scoraggia. L’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di difesa del territorio procede senza sosta.
Per stabilire un canale diretto con la popolazione, giovedì 22 settembre, alle ore 20.30, è indetta un’assemblea pubblica nella sala parrocchiale di Castel Venzago.
Venendo alla sentenza del TAR, rileviamo che diverse nostre contestazioni non sono state valutate in modo adeguato. Quanto disposto sulle emissioni in atmosfera, sui monitoraggi e sull’iter autorizzativo non sono ancora sufficienti a preservare una località che, nonostante i tanti sfregi, conserva il suo fascino e ha ancora ampie possibilità di rinascita. La sentenza ignora le qualità della zona dal punto di vista storico e naturalistico, facendo spesso riferimento ai documenti presentati dalla Valli, secondo la quale l’area sarebbe puramente produttiva, trascurando il fatto che oltre i confini aziendali ci sono zone di riconosciuta eccellenza. Ci riferiamo alla riserva naturale della Valle, alle Fornaci Romane, al sito palafitticolo del Lavagnone, alle stesse ex cave ormai rinaturalizzate.
Dal punto di vista delle emissioni, la sentenza stabilisce che i monitoraggi previsti nell’autorizzazione provinciale sono sufficienti a garantire la salute pubblica e dell’ambiente. Peccato che i monitoraggi, in molti casi, sarebbero effettuati dall’azienda.
La stessa azienda che, nel corso degli anni, ha dimostrato di non essere un interlocutore degno di fiducia. Ne sono prova i continui miasmi, mai risolti e addirittura peggiorati, la mancanza di considerazione verso chi abita e vive il territorio, non da ultima la richiesta di risarcimento per danni d’immagine di 15 milioni di euro verso chi ha espresso in modo pacato e oggettivo un’opinione diversa da quella della proprietà.
Nelle prossime settimane il nostro impegno – conclude il Comitato Campagnoli – sarà massimo affinché il fronte del “NO” si muova coeso verso l’impugnazione al Consiglio di Stato di una sentenza che non va nella direzione voluta da chi vive e conosce il territorio”.
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