La guerra è proprio finita
RIVA DEL GARDA – Domenica 25 a forte Garda va in scena lo spettacolo «La guerra è proprio finita. Finita!», una lettura scenica con musica dal vivo e immagini storiche d’archivio, che ripercorre gli ultimi giorni della seconda guerra mondiale nel Basso Sarca.
Promosso nell’ambito delle iniziative di Maniflu del Parco fluviale della Sarca, lo spettacolo inizia alle 17.
Il progetto è di Sara Maino, che ne cura la regia e la lettura, in scena con Luminita Evy Dirlosan al flauto ed Enrico Bellonzi alla chitarra elettrica ed effetti. Si tratta di una produzione di Teatro per Caso in collaborazione con Trentino Storia Territorio, Scuola Musicale Alto Garda e associazione Ta Pum. Le immagini sono gentilmente concesse dal Gruppo Culturale Nago-Torbole, dal Museo Alto Garda, dalla biblioteca di Dro, dalla Fondazione Museo Storico in Trento e dal National Archive di Washington.
Nello spettacolo si rivivono gli ultimi giorni di aprile del 1945: gli Americani risalgono la Gardesana Orientale, iniziano i bombardamenti, c’è paura, confusione, i saccheggi in città, la gente scappa e i Tedeschi si ritirano. Giuseppe Bresciani, impiegato a Torbole alla Caproni, fugge con la famiglia a Maso Bè, sui monti di Massone, e da lì, dalla postazione privilegiata del belvedere, osserva tutta la valle: assiste alla “guerra autentica” del Basso Sarca. Tra il 24 aprile e il 3 maggio 1945 Bresciani ne descrive gli avvenimenti in un diario, scoperto da Sara Maino nel 2013. Le sue intense pagine raccontano, in un clima di crescente tensione e preoccupazione, le ripetute incursioni aeree, i bombardamenti sulla valle, lo sbarco degli Americani a Torbole, la distruzione dei ponti di Arco e di Dro, fino alla tanto attesa Liberazione.
Il testo è ricco di precise descrizioni in tempo reale: «Proprio alle 21.30 tre magnifici razzi incendiano il cielo a piombo sul Brione e segue uno sgancio a tappeto che chiude gli avvenimenti della movimentatissima giornata». Il diario evoca con grande emozione i fatti, i sentimenti e il vissuto della gente negli ultimi giorni di guerra. Nello spettacolo la voce recitante dà vita alle immagini sonoro-visive suggerite dal testo, con interventi dal vivo dei musicisti. Un racconto coinvolgente e a più livelli, intersecato da documenti d’archivio, tra cui un filmato originale girato dalle truppe americane, e da altre testimonianze dirette.
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