SALÒ – Sabato 1° ottobre alle 17 nel Fondaco di palazzo Coen si presenta il libro di Giorgio Cocconcelli “Tunnel factories”.
Tra l’autunno del 1943 e il giugno del 1944 all’interno dei tunnel lungo la Gardesana Occidentale furono trasferite le linee produttive a sostegno della produzione bellica.
Quella delle fabbriche in galleria è una vicenda curiosa e significativa nella storia del Garda. L’ha ripercorsa tempo fa il rivano Giorgio Danilo Cocconcelli, autore di “Tunnel Factories” (254 pagine), libro edito qualche anno fa ma sempre intrigante, che sarà presentato sabato a Salò.
Nelle gallerie della vecchia 45 bis, dopo l’8 settembre 1943 furono trasferite le linee produttive di aziende italiane importanti, come le fabbriche d’armi Beretta e Breda, il decimo reparto della Fiat Mirafiori e l’organizzazione lavorativa tedesca Todt.
Era un modo per renderle invisibili ai voli di ricognizione degli Alleati ed evitare i bombardamenti. La Gardesana, da Gargnano a Riva, venne divisa in settori produttivi: nei primi due si costruivano armi: la micidiale mitragliatrice «37 Breda» e la pistola «Beretta 9». Il terzo settore, da Campione fino oltre Limone, era a disposizione del decimo reparto della Fiat Mirafiori, che vi costruiva pezzi di ricambio per motori di vario tipo. Nell’ultimo tratto infine, fino a Riva, l’organizzazione Todt, sotto la direzione della Luftwaffe, costruiva i motori degli aerei da combattimento Junkers 88.
Il volume di Cocconcelli ripercorre gli anni delle fabbriche in galleria, focalizzando l’attenzione sulla storia dell’Officina X dai primi del ’44 fino al 25 aprile, pescando in archivi e memorie che vanno inevitabilmente esaurendosi.
Alle fabbriche in galleria è dedicato anche un video documentario, anch’esso intitolato “Tunnel Factories” diretto da Mauro Vittorio Quattrina, prodotto dallo studio “Il Volo” e da “L’Associazione culturale Storia Viva” e patrocinato dalla Provincia autonoma di Trento.
Nel documentario si ricorda come una parte delle industrie aeronautiche Caproni venne spostata, durante la primavera del 1944, all’interno della galleria Adige – Garda costruita per far defluire nel lago il corso del fiume in caso di piena, i cui lavori erano stati interrotti.
A Torbole la Caproni costruì attrezzature per le più importanti armi segrete di Hitler, come gli aeroplani da caccia Messerschmitt 163 e 262, o la bomba volante V1 e il razzo V2.
Oltre agli impianti di produzione aeronautica, fu trasferito sul Garda, nel porto di San Nicolò, anche quello per la produzione di due prototipi di minisommergibile innovativi con motori a reazione; presso l’hotel Benaco nel porto di Torbole venne collocato un comando della marina militare tedesca.
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