Il ritorno (stabile) dell’orso sul Monte Baldo
GARDA VERONESE – La presenza del plantigrado è ormai quasi costante. L’ultima conferma da una «foto trappola». Sintomo della buona salute del Baldo.
L’orso si è visto diverse volte sul Baldo. Il suo ritorno venne segnalato per la prima volta nel luglio 2007 nel comune di Ferrara di Monte Baldo, dove è ricomparso anche nei giorni scorsi. È stata riscontrata la presenza di un esemplare di circa 2 anni a Baito Vecchio.
Il sindaco di Ferrara di Monte Baldo, Paolo Rossi, ha dichiarato al quotidiano L’Arena: «Mi fa piacere che sia nel nostro territorio senza aver creato alcun danno né agli agricoltori né ai cacciatori né ad altri. Dimostra che il nostro ambiente è adatto ad accogliere la presenza di questo animale, ovviamente finché il numero resta limitato. Dobbiamo imparare a conviverci, informandoci per conoscerne i comportamenti e quelli che dobbiamo tenere. Sono contento che i cacciatori lo vedano come una ricchezza per la fauna del territorio».
L’Arena riporta anche le dichiarazioni del comandante della Polizia Provinciale, dottoressa Anna Maggio: «L’animale fotografato il 26 settembre è molto giovane, probabilmente lo stesso avvistato mesi fa, in primavera, sulle vette sovrastanti Malcesine. Non M19, che è adulto, molto più grosso, e predò apiari e una pecora nella zona di Brenzone». La dottoressa Anna Maggio aggiunge: «In ogni caso gli orsi non conoscono confini amministrativi, si spostano di continuo percorrendo in un giorno anche moltissimi chilometri. Oggi possono essere qui e domani in Trentino. Quindi non è detto che questo si fermerà a Ferrara. Tale presenza per ambientalisti e naturalisti è sicuramente positiva mentre per gli allevatori può costituire una preoccupazione. Ad ogni modo, in caso di predazioni, sono previste le procedure di risarcimento. Finora, però, il plantigrado non ha creato grandi criticità e non ha fatto grosse predazioni anche perché la sua presenza è stata abbastanza contenuta e le sue apparizioni sporadiche. Anche le segnalazioni di predazioni sono state episodiche. Ad ogni modo siamo a fine settembre: se questo esemplare restasse andrà presto in letargo. La zona delle Prealpi è ricchissima di fauna selvatica. Potrebbe essere attratto dai moltissimi camosci e caprioli, taluni anziani e deboli, facile preda e ottimo scorta nutritiva proprio in vista del letargo invernale».
Conclude il comandante della Polizia Provinciale: «Ricordo che gli orsi sono animali schivi. Se vedono l’uomo se ne stanno alla larga o lo ignorano e non ci sono mai stati sul Baldo casi di aggressioni. Tuttavia, come norma di prudenza, valida nei confronti di ogni animale, se si incontrasse una madre coi cuccioli non va stuzzicata».
Il quotidiano veronese riporta anche le parole di Gianfranco Caoduro, presidente onorario della Word Biodiversity Association (Wba), che collabora con il Parco Naturalistico di Novezzina: «La presenza dell’orso sul Baldo è millenaria. Questa specie c’è sempre stata ed il fatto che alcuni esemplari tornino dopo anni d’assenza, come in questo caso, è positivo. Significa che l’ambiente è adatto ad ospitare un animale che ha esigenze ecologiche particolari. E il Baldo è uno degli ambienti col più alto grado di biodiversità in Europa. L’orso non può creare problemi alla flora montana, potrebbe eventualmente interferire con le attività umane predando animali domestici come già verificatosi. Va però trovato un giusto equilibrio per tutelarlo, garantendo una remunerazione a chi lavora sul territorio e può subire danni per la sua presenza».
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