LAZISE – Peter Franz Wismeth, tedesco di 66 anni, è stato travolto e ucciso lunedì 3 mentre nuotava lungo la costa di Lazise. Si cerca la barca killer.
La tragedia non ha avuto testimoni. Il corpo del turista tedesco era stato trovato cadavere nelle acque del lago a Lazise alle 14.30 di lunedì 3 ottobre (leggi qui la notizia), a una quarantina di metri dal Porto Vecchio. Malore o incidente? L’uomo indossava una tuta da sub e presentava ferite. Forse i segni dell’impatto con un motoscafo? Con un’elica?
L’autopsia eseguita mercoledì sul corpo della vittima ha sciolto i dubbi: la morte non è stata provocata da un malore ma dall’impatto con uno scafo, che ha provocato gravi emorragie interne, e dal contatto con l’elica del motore, che a sua volta ha causato tre tagli sul corpo di Peter Franz Wismeth.
Tanti gli interrogativi aperti. Chi pilotava il natante si è accorto dell’impatto ed è fuggito? Oppure non si è accorto di nulla? Probabile che chi era alla guida non si sia accorto di nulla: la percezione dell’impatto dipende da molte variabili (dimensione della barca, velocità, moto ondoso, vento).
E ancora ci si chiede: dove nuotava l’uomo, entro o oltre i 300 metri dalla costa nei i quali è interdetta la navigazione sul Garda (nuotare oltre i 300 metri sarebbe come passeggiare in autostrada).
Per il momento il pm che segue le indagini ha ipotizzato come unico reato a carico di ignoti quello di omicidio colposo, escludendo l’omissione di soccorso.
Intanto i carabinieri della Compagnia di Peschiera, coadiuvati dalla squadra nautica della Polizia di Stato di stanza a Peschiera, cercano nei porti e nei cantieri nautici eventuali tracce che possano ricondurre all’impatto.
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