Un baby ippopotamo da genitori ultraquarantenni
BUSSOLENGO – Quarantaquattro anni lui, oltre quaranta lei: gli ippopotami Gonzalo e Camilla, tra i più anziani d’Europa, hanno sorpreso tutti dando alla luce un piccolo.
La nascita risale a quindici giorni fa. A due settimane dalla nascita il peso del piccolo già sfiora il quintale, mentre è ancora presto per determinarne il sesso: nel frattempo, è stato lanciato un “totonomi unisex” sui social network.
Al Parco Natura Viva di Bussolengo (www.parconaturaviva.it) i due anziani Ippopotami hanno dato alla luce nel corso degli anni più di dieci figli, ma questo è probabilmente l’ultimo parto per mamma Camilla.
“L’anzianità da primato dei due genitori non allenta le cure esclusive che mamma Camilla riserva al piccolo”, spiega Camillo Sandri, veterinario e direttore tecnico del Parco Natura Viva. “A lui dedica tutto il suo tempo, allattandolo in acqua e tenendolo al sicuro dalle curiosità del fratello maggiore Shombai, che deve fare i conti con il fatto di non essere più il piccolo del gruppo.”
L’ippopotamino ha già raddoppiato il peso alla nascita e il suo muso grande e un po’ sproporzionato, le orecchie piccole e le zampe corte, gli garantiscono un’aria tenera e goffa. “Non bisogna farsi ingannare dalle apparenze – continua Sandri – perché il nostro nuovo arrivato sembra essere particolarmente audace e intraprendente: trascorre molto tempo fuori dal laghetto e spesso lo si vede camminare davanti a Camilla, tradendo i comportamenti canonici che vorrebbe i neonati trascorrere la maggior parte del tempo in acqua o seguendo la madre a stretto contatto”.
[su_youtube url=”https://www.youtube.com/watch?v=nN1O4Qd0TBk&feature=youtu.be”]
“Vulnerabile” secondo la Lista Rossa IUCN, il piccolo è uno dei 7 ippopotamini nati quest’anno nei parchi zoologici d’Europa, dove questa specie conta 179 individui a mantenere vitale un patrimonio genetico a rischio: nell’Africa sub-sahariana, le popolazioni di questo mammifero anfibio sono in declino a causa della caccia illegale per carne, per l’avorio di cui sono costituiti i loro denti e per la perdita di habitat naturale.
I commenti sono chiusi.