Carlo Duina, Presenze

LONATO – Domenica 30 ottobre alle 18 presso lo Spazio Arte Duina l’inaugurazione della mostra «Presenze» di Carlo Duina, a cura di Mariella Segala e Federico Sardella.

Una trentina di opere raccontano la recente ricerca artistica di Carlo Duina, lavori nati dalla capacità di cogliere nell’attimo,  la bellezza della forma e del movimento del corpo.

Lo Spazio Arte Duina (www.spazioarteduina.it), nella sua sede all’interno di Cascina Balocchi alle porte del lago di Garda, dal 30 ottobre al 27 novembre ospiterà l’ultima produzione artistica di Carlo Duina.

La mostra composta da opere sia su tela che carta, prevede delle installazioni sonore e sensoriali che accompagneranno lo spettatore nelle atmosfere che hanno generato la nascita di questo ciclo di lavori.

Partendo da degli schizzi veloci, realizzati sulle spiagge da lui frequentate, Carlo Duina rielabora in studio prima su carta e poi su tela le impressioni fermate sullo sketchbook.

Federico Sardella nel testo in catalogo così descrive questa mostra: “I recentissimi lavori di Carlo Duina parte della serie “Presenze” nascono, si sviluppano proprio di quegli appunti veloci che solo un album per schizzi di piccole dimensioni può accogliere. Le sue dimensioni ridotte consentono infatti all’artista di operare indisturbato e con facilità nelle spiagge del Lago di Garda che è solito frequentare da sempre, come Sirmione, Padenghe, Barbarano o Pisenze, così come in quelle di Camogli o dell’isola di Linosa, dove, con una matita appuntita, abbozza un primo eidotipo di ciò che andrà a riportare poi su carta o su tela.

I soggetti femminili oggetto dei suoi rilievi sono scelti per la teatralità delle loro pose e vengono privilegiate figure scomposte ma a loro agio, seminude e senza pudori e, sopra tutto, ignare di essere riprese… Affascinato dalla scomposizione e dall’impudica scompostezza di queste donne, le ritrae velocemente, eppure il tempo che impiega, a volte, implica che cambino posa, che si alzino per andare a farsi un bagno o che, inevitabilmente, scompaiano, comportando che l’appunto resti incompiuto. Senza allontanare l’artista dal suo punto di mira, l’eventuale manchevolezza di certe parti dell’intero è perfettamente funzionale alle sue esigenze, tanto che alcuni di questi schizzi vengono poi riprodotti sulla carta, con le tecniche più varie, o sulla tela, con i colori ad olio.

Presenze tutt’altro che avare, abbondanti nelle curve, morbide nel loro sfacelo carnale, trionfanti al punto da contrastare ogni vuoto od ostacolo, divenendo, a volte, esse stesse paesaggio. Presenze che ritornano, attentamente individuate fra in numerosi possibili disegni preparatori, riprodotte più volte. Da uno stesso abbozzo possono infatti nascere un gruppo di opere, di dipinti sempre diversi o di monotipi, nei quali è evidente la maturità delle composizioni e la strumentalizzazione delle figure sapientemente rapportate alle forme, spogliate ed essenziali. Presenze che affiorano da un piano limitatamente variegato in profondità al punto che paiono muoversi in superficie, come fossero sospinte all’insù dal fondo o parti di paesaggio metafisico fatto di corpi isolati, adagiati nel tepore della sabbia, riscaldati dai raggi del sole.”

La mostra è accompagnata da un catalogo con un testo di Federico Sardella.

Spazio Arte Duina, Cascina Balocchi, via Campagna sotto 4, Lonato del Garda (Brescia)

Inaugurazione: domenica 30 ottobre, dalle ore 18.00

Orari: dal mercoledì alla domenica, dalle 19.00 alle 22.00

e-mail: info@spazioarteduina.it

web: www.spazioarteduina.it

facebook: Spazio Arte Duina

"Pisenze" di Carlo Duina
“Pisenze” di Carlo Duina

In un’isola che non c’è 

di Federico Sardella

Carlo Duina è un attento, silenzioso osservatore. I suoi occhi limpidi sembrano spesso guardare altrove, o sfiorare appena la superficie delle cose, mentre in realtà registrano e trattengono molti più dettagli di quanto solitamente non accada. Occhi vigili e cauti che, nella vita come nell’arte, lambiscono con un certo distacco la visione d’insieme, trascurando il superfluo, per concentrarsi sul particolare.

Gli occhi di Carlo Duina, ben consapevoli delle proprie potenzialità e dei propri limiti, vista l’abbondanza e la possibilità d’uso delle forme che ci attorniano, non disdegnano così d’essere aiutati nella loro continua operazione di scandaglio e selezione di tale disponibilità formale avvalendosi dell’ausilio del più classico strumento di raccolta prima dei dati: un taccuino per gli appunti. Non certo un quadernetto qualunque, ma uno analogo a quelli usati in passato da artisti come Henri Matisse e Vincent van Gogh o scrittori quali Oscar Wilde ed Ernest Hemingway che, anche fuori dallo studio e lontani dal loro tavolo da lavoro, magari per la strada o seduti in un caffe di Parigi, si servivano di tale prezioso alleato per evitare che un’idea, un’immagine, un’impressione o un’espressione andassero irreversibilmente perdute.

Esplicitamente realizzato partendo dal modello del libretto per appunti che adoperava Bruce Chatwin e che immancabilmente portava con sé durante i suoi viaggi, un taccuino Moleskine accompagna sempre anche Carlo durante i suoi frequenti spostamenti. Se per Chatwin (al quale si deve anche il nome Moleskine – letteralmente: pelle di talpa), come lui stesso ha affermato e scritto, smarrire il passaporto durante una trasferta era l’ultima delle sue preoccupazioni ma perdere un taccuino sarebbe stata una catastrofe, credo che lo stesso valga anche per Carlo Duina che, come un esploratore d’altri tempi, difficilmente si separerebbe dal suo sketchbook e restarne privo equivarrebbe a una sciagura, tanto è prezioso.

I recentissimi lavori di Carlo Duina parte della serie “Presenze” nascono, si sviluppano e si nutrono proprio di quegli appunti veloci che solo un album per schizzi di piccole dimensioni può accogliere. Le sue dimensioni ridotte consentono infatti all’artista di operare indisturbato e con facilità nelle spiagge del Lago di Garda che è solito frequentare da sempre, come Sirmione, Padenghe, Barbarano o Pisenze, così come in quelle di Camogli o dell’isola di Linosa, dove, con una matita appuntita, abbozza un primo eidotipo di ciò che andrà a riportare poi su carta o su tela. I soggetti femminili oggetto dei suoi rilievi sono scelti per la teatralità delle loro pose e vengono privilegiate figure scomposte ma a loro agio, seminude e senza pudori e, sopra tutto, ignare di essere riprese. Se Carlo Duina adoperasse una macchina fotografica o un cellulare per catturare le sue prede rischierebbe una denuncia, o il linciaggio forse.

Così facendo ha invece modo di individuare prima, osservare poi e sfiorare infine, con la matita che scorre sulla carta, i corpi che più lo attraggono. Affascinato dalla scomposizione e dall’impudica scompostezza di queste donne, le ritrae velocemente, eppure il tempo che impiega, a volte, implica che cambino posa, che si alzino per andare a farsi un bagno o che, inevitabilmente, scompaiano, comportando che l’appunto resti incompiuto. Senza allontanare l’artista dal suo punto di mira, l’eventuale manchevolezza di certe parti dell’intero è perfettamente funzionale alle sue esigenze, tanto che alcuni di questi schizzi vengono poi riprodotti sulla carta, con le tecniche più varie, o sulla tela, con i colori ad olio. Basti vedere, a tal proposito, alcune delle opere riprodotte nelle pagine di questo catalogo, dove le inconsapevoli protagoniste risultano ancora più seducenti e ambigue proprio grazie al modo in cui sfuggono alla realtà, seppur da questa sono state ispirate. In alcuni casi si ha l’impressione di osservare dei particolari ripresi a margine, per poter essere meglio precisati, che confermano la capacità dell’artista di rendere la memoria delle forme della carne e dei corpi attraverso pennellate limpide, che li circoscrivono sino a renderli oggettivi.

Questo ciclo di lavori, così proposti tutti assieme, rendono la mostra di Carlo Duina un’isola alla quale si può accedere solo scalzi, così da essere immersi, almeno in parte, nel contesto di origine delle presenze che abitano le sue opere. Il pavimento dello spazio espositivo rivestito di uno spesso strato di sottile sabbia, consente allo spettatore di abbracciare e sentire le presenze tratteggiate, incise o dipinte, fino a sentirle proprie.

Presenze tutt’altro che avare, abbondanti nelle curve, morbide nel loro sfacelo carnale, trionfanti al punto da contrastare ogni vuoto od ostacolo, divenendo, a volte, esse stesse paesaggio. Presenze che ritornano, attentamente individuate fra in numerosi possibili disegni preparatori, riprodotte più volte. Da uno stesso abbozzo possono infatti nascere un gruppo di opere, di dipinti sempre diversi o di monotipi, nei quali è evidente la maturità delle composizioni e la strumentalizzazione delle figure sapientemente rapportate alle forme, spogliate ed essenziali. Presenze che affiorano da un piano limitatamente variegato in profondità al punto che paiono muoversi in superficie, come fossero sospinte all’insù dal fondo o parti di paesaggio metafisico fatto di corpi isolati, adagiati nel tepore della sabbia, riscaldati dai raggi del sole.

"Linosa" di Carlo Duina
“Linosa” di Carlo Duina

Biografia dell’autore

Carlo Duina è nato il 5 settembre 1979 a Brescia.

Il suo percorso artistico ha inizio nei primi anni Duemila quando, da autodidatta, instaura una serie di rapporti con gli artisti e le maestranze locali, frequentandone i diversi studi e i laboratori.
Frequenta i corsi di disegno presso l’AAB Associazione Artisti Bresciani. Si interessa, oltre che alle arti visive tradizionali, all’illustrazione e completa la sua formazione partecipando ai corsi dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, dove ha occasione di incontrare e conoscere diversi illustratori, tra i quali Pablo Auladell, Javier Zabala e Svjetlan Junakovic.

La sua ricerca mira a trovare una equilibrata relazione tra l’illustrazione, la grafica e le più tradizionali espressioni pittoriche. Nei suoi lavori si accostano e sovrappongono infatti le tecniche più diverse: dall’olio su tela alla china, dai gessi colorati al collage.

Nel 2010 tiene la sua prima esposizione personale, titolata “Evolutamente” ed allestita negli spazi della Piccola Galleria UCAI, a Brescia.

Nel 2012 la Biblioteca Queriniana di Brescia, nelle sue sale settecentesche, propone in una mostra dal titolo “Odissee di carta” un ciclo di lavori dove l’artista rivisita e reinterpreta la figura del mitico eroe greco. Il suo contemporaneo Ulisse naviga attraverso gli ostacoli quotidiani in cerca della conoscenza e del senso della vita. Ogni autentico Ulisse contemporaneo indossa, infatti, più che la casacca del marinaio, la camicia, e si avventura nella città, per le strade, nelle case e oltre. Il suo Ulisse contemporaneo è reso come esperto della lontananza del mito e dell’esilio della natura, diviene un esploratore dell’assenza e icona della latitanza dalla vita vera.

Negli anni, partecipa anche a diverse rassegne collettive, tra le quali è da ricordare la mostra “La memoria del corpo”, tenuta allo Spazio Arte Duina nel 2014, dove i suoi lavoro sono proposti in dialogo con opere di Agostino Bonalumi, Emilio Vedova, Renzo Vespignani ed altri.

Carlo Duina vive e lavora a Lonato del Garda (Brescia), dove, oltre a portare avanti la sua ricerca artistica è animatore ed autore delle attività di Cascina Balocchi di cui ha curato la scelta, la progettazione e la realizzazione degli ambienti.

"Barbarano" di Carlo Duina
“Barbarano” di Carlo Duina

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