Che aria si respira a Salò?
SALÒ – Che aria si respira a Salò? Ce lo dice Arpa Lombardia, che su richiesta del Comune ha promosso un monitoraggio sui principali inquinanti. Ecco i risultati.
Sono stati resi noti dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente i primi responsi del monitoraggio promosso su richiesta del Comune, che ha chiesto appunto ad Arpa di eseguire rilevazioni per valutare la qualità dell’aria.
Il progetto è promosso dall’assessorato all’Ecologia e all’Ambiente, che ha messo a disposizione di Arpa un’area comunale in località Due Pini con il necessario allaccio elettrico, dove posizionare la centralina mobile (nelle foto).
«La scelta della localizzazione – spiega l’assessore Federico Bana – non è casuale. In località Due Pini si trovano l’asilo, le elementari, le piscine e gli impianti sportivi, un centro commerciale. È insomma un luogo particolarmente frequentato, soprattutto dai bambini».
L’operazione concertata con Arpa prevede il monitoraggio dei principali inquinanti (biossido di zolfo, monossido di carbonio, ossidi di azoto, ozono, Benzene, Toluene e PM10) in due distinti periodi di rilevamento: uno estivo, che ha avuto luogo dal 22 giugno al 4 settembre, e un rilevamento invernale, che è iniziato il 15 novembre e si è concluso il 7 dicembre.
In attesa del report conclusivo, Arpa ha comunicato i dati della campagna estiva, che tracciano un quadro davvero positivo dell’aria salodiana.
«Da un’analisi preliminare dei dati raccolti durante la rilevazione estiva – fa sapere Arpa – nessuna criticità è stata evidenziata per monossido di carbonio e biossido di zolfo, con valori di gran lunga inferiori ai limiti normativi, prossimi ai limiti di rilevabilità strumentale. Anche il biossido di azoto ha presentato valori orari sempre abbondantemente inferiori al limite di legge. Le concentrazioni di Benzene risultano essere spesso prossime ai limiti di rilevabilità strumentale e comunque inferiori alla media delle concentrazioni rilevate negli altri siti lombardi». Si escludono anche criticità legate alla presenza di ozono, mentre le concentrazioni delle famigerate PM10 «sono risultate generalmente in linea o inferiori alla media delle concentrazioni lombarde».
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