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Quattro sguardi sul Fondo Antico

RIVA DEL GARDA – Un ciclo di quattro mostre per avvicinare i non addetti ai lavori al tesoro librario di Riva, 4000 volumi tra manoscritti e libri a stampa databili tra il secolo XV e il XIX. 

È possibile avvicinare il grande pubblico ad un patrimonio solitamente «di nicchia» come la collezione del Fondo Antico di una città, ovvero del prezioso materiale che conserva la storia di un territorio? La biblioteca civica di Riva del Garda affronta questa «sfida impossibile» con il progetto «Libri per la città. Quattro sguardi sul Fondo Antico della biblioteca civica di Riva del Garda», realizzato affidandosi ad una esperta, Adriana Paolini, studiosa di libri antichi e di manoscritti medievali e moderni, docente di codicologia all’Università di Trento, consulente e insegnante in Italia e all’estero, con la collaborazione della Soprintendenza provinciale per i beni culturali, dell’Archivio storico del Comune di Riva del Garda e del Museo Alto Garda.

Si tratta di un ciclo di quattro mostre progettate espressamente per avvicinare un pubblico di non addetti ai lavori, il più possibile ampio, proponendo loro una selezione (necessariamente limitata) degli oltre 4000 volumi conservati negli archivi della biblioteca, manoscritti e libri a stampa databili tra il secolo XV e il XIX.

La prima mostra, «Dalla penna d’oca al torchio (Quattrocento e Cinquecento)», s’inaugura sabato 11 febbraio alle 17.30 alla presenza di Milton Fernandez, attore, regista teatrale e scrittore, direttore artistico del Festival della Letteratura di Milano, con visita guidata sabato 18 febbraio alle ore 11, e rimane allestita fino al 4 marzo.

Ogni mostra, allestita in parte all’entrata e negli atri, in parte nella sala all’ultimo piano della biblioteca, propone una selezione di libri, ognuno corredato di una completa didascalie e, in alcuni casi, di oggetti d’epoca, con pannelli aerei di contestualizzazione e una guida cartacea dedicata, contenente una bibliografia essenziale, riferita sia a Riva del Garda, sia alla storia del libro. Inoltre, ogni volta la mostra è inaugurata con la partecipazione di un testimonial, in grado di incuriosire e richiamare l’attenzione del pubblico, e affiancata da un calendario di visite guidate (altre visite guidate su richiesta, per gruppi di almeno cinque persone e per le scuole, prenotandole al numero 0464 573806).

Un’esposizione «a rotazione», grazie alla quale ogni mese saranno presentate tipologie di materiale librario diverso, organizzate in base a un criterio cronologico. Un percorso che non solo mette in evidenza i pezzi più interessanti, ma intende far risaltare anche i progressi storici e tecnologici dei testi scritti, a sottolineare il forte legame con i libri di oggi, e quello di quei libri con la nostra terra.

Sono oltre 4000 i volumi conservati negli archivi della biblioteca di Riva, manoscritti e libri a stampa databili tra il secolo XV e il XIX.

Le mostre successive: dall’11 marzo al 1 aprile «Tra censura e libera circolazione delle idee (Seicento e Settecento)», con inaugurazione sabato 11 marzo alle ore 17.30, ospite Carlo Martinelli, e visita guidata sabato 18 marzo alle ore 11. Quindi, dal 7 al 29 aprile, «Da De Amicis a Depero (Ottocento e Novecento)», con inaugurazione sabato 7 aprile alle ore 18 e presentazione del libro «Memorie della guerra», e visita guidata sabato 15 aprile alle ore 11. Chiude il ciclo la mostra «Riva e il lago tra libri e documenti (dal Quattrocento ai giorni nostri)», dal 6 al 27 maggio con inaugurazione sabato 6 maggio alle ore 17.30 assieme all’artista Petra Paajanen Giacomelli e visita guidata sabato 13 maggio alle ore 11. Le mostre sono visitabili (gratuitamente) lunedì dalle 14 alle 18.30; martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.30; sabato dalle 9 alle 12.30.

La conferenza stampa. Da sinistra: Marina Tomasi, Adriana Paolini, Renza Bollettin e Anna Cattoi.

La biblioteca civica di Riva del Garda nacque agli inizi degli anni Sessanta per iniziativa del Comune e dell’Ente Nazionale Biblioteche popolari, con una dotazione iniziale di 5000 volumi che nel tempo si è arricchita di nuove acquisizioni, di fondi e di collezioni che hanno reso il suo patrimonio sempre più ampio, interessante e prestigioso. Oggi la biblioteca offre alla sua città i pezzi più rari e particolari del suo Fondo Antico, che spesso rappresenta la collezione di una biblioteca e che ne rappresenta la storia, ma è anche testimonianza della storia del territorio.

É per questo che i libri esposti sono per la città, per invitare ad approfondire la cultura e la tradizione del luogo in cui si vive, e per sollecitare la consapevolezza della ricchezza di un patrimonio che appartiene ai cittadini. La valorizzazione del Fondo Antico di Riva del Garda è anche l’occasione per far conoscere la storia del pensiero e le molte strade e soluzioni che, nel tempo, l’uomo ha trovato per poter diffonderlo.

«Una iniziativa della quale siamo molto orgogliosi – ha detto l’assessora alla cultura Renza Bollettin, nella mattina di venerdì 10 febbraio alla conferenza stampa di presentazione che s’è tenuta in biblioteca, presenti anche la curatrice Adriana Paolini e, per l’Amministrazione comunale, la vice segretaria generale Anna Cattoi e la responsabile del Servizio CST (Cultura, Sport e Turismo) Marina Tomasi – perché è molto più di una mostra. Si tratta di un progetto molto ambizioso che vuole portare il Fondo Antico in contatto con i cittadini, facendo uscire un patrimonio prezioso dagli archivi e portandolo nella città».

«L’idea in sé è semplice – ha detto la curatrice Adriana Paolini – ovvero porgere alla città libri che normalmente sono considerati noiosi. La scelta, che ho condiviso con la biblioteca, è stata di semplificare il Fondo, proponendo una piccola selezione di volumi, e nello stesso tempo proporre di volta in volta qualcosa di speciale nell’ambito della storia del libro. L’esposizione è studiata per avvicinare anche e soprattutto chi non conosce i libri antichi, cercando di far capire loro cosa sono, dove sta il loro valore, e come siano molto vicini a noi, come cioè possano rivelarci segni di una vita quotidiana assolutamente simile alla nostra. Per questo l’attenzione è anche a ciò che c’è dietro e accanto al libro: la situazione sociale, politica e culturale dell’epoca, l’editoria, la tecnica, ma anche le scelte tipografiche, i segni e le scritte dei lettori. I libri, in epoca antica come oggi, sono soprattutto uno strumento che veicola idee, per le quali molte persone hanno dato la vita».

Alcuni volumi del Fondo Antico di Riva.
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GardaPost