Garda by bike, obiettivo quinquennale
LAGO DI GARDA – L’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini, fissa i tempi di realizzazione dell’anello ciclabile del Garda: «Al traguardo in 5 anni».
«L’obiettivo – dice Parolini – non può essere decennale. Cerchiamo di raggiungere il traguardo in cinque anni. Intanto va valorizzato quello che già c’è: la pista Desenzano-Salò e i tratti di Toscolano, Gargnano e Limone, che localmente hanno già un’importante valenza attrattiva».
Il secondo passo sarà collegare questi tratti tra loro. A Limone si stanno investendo in questi mesi 7.640.480 di euro, fondi Odi per lo sviluppo dei Comuni di confine destinati alla realizzazione del tratto di ciclabile tra Limone Nord, nella zona di Capo Reamol, e la cittadina trentina di Riva del Garda. «Non ce la faremo a inaugurarla entro Pasqua, come annunciato – dice il sindaco di Limone Franceschino Risatti -, ma in estate, presumibilmente tra luglio e agosto».
Un ritardo giustificato dalla complessità tecnica dell’intervento, che prevede la realizzazione di poco più di due chilometri di percorso con passaggi mozzafiato a sbalzo sul lago. La costruzione della pista vera e propria comincerà in marzo, nel frattempo si è dato attuazione ad un impegnativo e complesso intervento di messa in sicurezza della zona, con disgaggi sulle pareti rocciose sulle quali sarà fissata la passerella a sbalzo, che sono state imbrigliate con migliaia di metri quadrati di reti paramassi per garantire il massimo grado di sicurezza ai futuri utenti della pista.
Intanto già si pensa alla realizzazione di altri tratti sul Garda bresciano: «A disposizione – dice Parolini – abbiamo altri 10 milioni di fondi Odi. Serviranno in parte per prolungare il tratto di Gargnano, che ora finisce in modo infelice sulla Gardesana, fino alla strada che sale a Tignale e in parte per il tratto da Limone a Campione».
Lungo la riviera bresciana si è fatto tanto. Molto più che sulla riviera Veneta e Trentina. Ma le cose procedono un po’ ovunque. «La Provincia autonoma di Trento– dice Parolini – è disposto a mettere 16 dei 40 milioni necessari per i tratti di sua competenza. La Regione Veneto ha a disposizione 26 milioni.
Economicamente parlando il 20% dell’opera è stata finanziata e realizzata, abbiamo fondi già disponibili per un ulteriore 40%. L’augurio è che lo Stato riesca a mettere a disposizione l’altro 40%. Con i colleghi veneti e trentini ne abbiamo parlato di recente con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, che ha una grande sensibilità su questo tema».
Il ministro ha riconosciuto «l’interesse nazionale del circuito gardesano per la valenza turistica internazionale e la ricaduta economica». Derio si è impegnato ad assegnare all’opera nuove risorse statali, tra quelle previste per le ciclovie nella legge di stabilità 2017.
Da qui l’obiettivo, certamente ottimistico, di veder realizzato entro 5 anni l’anello ciclabile gardesano. Un’opera che permetterà al lago di diventare una delle capitali europee del cicloturismo e del turismo lento, con importanti ricadute per il tessuto economico locale e per la filiera del turismo.
Il Garda collegato agli itinerari Eurovelo (www.eurovelo.com). L’anello ciclabile del Garda avrà uno sviluppo complessivo di circa 140 km e rappresenterà il crocevia tra due itinerari «Eurovelo», la rete cicloturistica europea: l’Ev7 dell’Europa Centrale (www.eurovelo.com/en/eurovelos/eurovelo-7), che lambisce il basso Garda veronese, e l’Ev8 del Mediterraneo (www.eurovelo8.com), che corre a sud del lago, nella pianura mantovana.
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