Il Museo della Follia approda a Salò
SALÒ – Cresce l’attesa per il “Museo della Follia” (11 marzo – 19 novembre) a cura di Vittorio Sgarbi. Sul lungolago è arrivato un container contenente una preliminare sezione della mostra.
Sarà uno degli eventi culturali del 2017 gardesano. Vittorio Sgarbi, dopo aver portato al MuSa di Salò la mostra «Da Giotto a De Chirico. I tesori nascosti», torna nel museo della cittadina gardesana con un progetto di grande spessore culturale e artistico: «Il museo della follia. Da Goya a Bacon».
In mostra troveremo alcuni capolavori dei “grandi” della storia dell’arte internazionale, come Francisco Goya, Antonio Mancini, Francis Bacon, Antonio Ligabue e Jean-Michel Basquiat. Le opere – tra sculture, pitture e fotografie – provengono da prestigiose collezioni private e da importanti musei italiani e internazionali e affrontano la tematica della follia attraverso la storia dell’arte.
L’esposizione propone numerosi, sorprendenti istallazioni, sculture, ritratti di pazienti degli ex manicomi d’Italia, immagini, documenti e oggetti che raccontano le condizioni umilianti e dolenti dell’alienazione
Intanto sul lungolago, nei pressi dell’attracco dei battelli Navigarda, di fronte al municipio, è stato posizionato un container contenente una preliminare sezione del Museo della Follia.
Dice Sgarbi presentando la mostra: «Un repertorio, senza proclami, senza manifesti, senza denunce. Uomini e donne come noi, sfortunati, umiliati, isolati. E ancora vivi nella incredula disperazione dei loro sguardi. Condannati senza colpa, incriminati senza reati per il solo destino di essere diversi, cioè individui. Inzerillo dà la traccia, evoca inevitabilmente Sigmund Freud e Michel Foucault, e apre la strada a un inedito riconoscimento, a una poesia della follia che muove i giovani in questa impresa. Sara Pallavicini, Giovanni Lettini e Stefano Morelli. Determinati, liberi, folli. Ed ecco il loro museo. Nella storia dell’arte, anche prima dei casi clamorosi di Van Gogh e di Ligabue, molti sono gli artisti la cui mente è attraversata dal turbamento, che si esprimono in una lingua visionaria e allucinata. Ognuno di loro ha una storia, una dimensione che non si misura con la realtà, ma con il sogno. E quel sogno, con piena soddisfazione, oltre ogni tormento, rappresenta.»
La presentazione della mostra è in programma venerdì 1o marzo. Ci saremo.
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