Fossa, la rivoluzione scoppierà a settembre
SALÒ – L’Amministrazione ha deciso: la riqualificazione di piazza Vittorio Emanuele II, per i salodiani semplicemente la Fossa, prenderà il via a fine estate.
Rispetto al progetto presentato ai cittadini lo scorso luglio, l’arch. Marcello De Carli del Politecnico di Milano ha apportato alcuni correttivi. «Abbiamo recepito le indicazioni dei salodiani», dice il sindaco Giampiero Cipani.
Saranno innanzi tutto salvaguardate tutte le piante. «Saranno tutte mantenute. Inoltre – aggiunge il sindaco – si manterrà l’attuale larghezza dell’unica corsia di marcia che rimarrà, quella sul lato ovest della piazza, in modo da consentire la previsione di posti auto per il carico e scarico, regolati da disco orario, sul lato a ridosso del Complesso Gasparo».
Come previsto, sparirà la strada sull’altro lato della piazza. Le auto che giungeranno da via Bolzati e da piazza Bresciani potranno salire verso l’Orologio e da qui immettersi in via Garibaldi o in via Brunati. Non si potrà più fare “il giro” della Fossa, insomma.
«Aumenteranno gli spazi per i plateatici degli esercizi – dice il sindaco – e la piazza sarà valorizzata come luogo di socialità e di incontro, ruolo oggi svilito da una viabilità eccessiva e da troppe auto in sosta». Via anche le moto, per le quali saranno predisposti appositi parcheggi nella vicina piazza Bresciani.
La pavimentazione sarà in porfido, con inserti di pietre di colori differenti, e in marmo di Botticino in due zone “nobili”, presso la chiesa della Visitazione e la Torre dell’Orologio (nella foto sopra un rendering del progetto). Sparirà il chiosco bar e l’edicola sarà ricollocata in piazza Leonardo Da Vinci.
L’investimento? Un milione e 200mila euro, tutti a carico del Comune e già a bilancio. Prima dell’estate sarà espletato l’appalto e in settembre si darà il via ai lavori, «con l’obiettivo – dice il sindaco – di creare meno disagi possibile».
Prima si interverrà sul lato verso il complesso Gasparo, utilizzando la corsia sul lato opposto per la viabilità. I tempi di realizzazione dell’opera dipendono da molte variabili, a cominciare dalle condizioni dei sottoservizi. Di certo, se non si finirà prima, cosa peraltro improbabile, durante l’estate 2018 il cantiere si fermerà.
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