Storie di donne: hanno vinto Francesca Prina e Rita Mazzon
ARCO – Francesca Prina di Varese per la sezione generale con il racconto «Svetlana», Rita Mazzon di Padova per la sezione speciale «No alcol» con «Imperfetta» vincono il concorso letterario “Storie di donne”.
Questo il responso della dodicesima edizione del concorso promosso dalla biblioteca civica «Bruno Emmert» di Arco con la collaborazione dell’ospedale San Pancrazio, la cui premiazione s’è tenuta nel pomeriggio di sabato 6 maggio a Palazzo dei Panni, ospite Marcello Fois, scrittore, commediografo, sceneggiatore e insegnante di scrittura creativa.
«Il brano coincide con una rappresentazione spiazzante, mai banale della realtà occidentale (e consumistica) poche volte afferrata e colta in modo così nitido» si legge nella motivazione della giuria a proposito del racconto «Svetlana» di Francesca Prina (assente alla premiazione), del quale si sottolinea che «Come un turbine si viene risucchiati da questo racconto biografico che sa magistralmente cambiare il punto di vista: non solo riesce a far provare empatia e comprensione per il ruolo di “badante” (cui si è forse poco avvezzi, se non in modo stereotipato), ma finalmente squarcia il velo sul reale rapporto genitori-figli e sull’incredibile gabbia di pregiudizi entro la quale abitualmente ci si muove. In modo molto scorrevole questa relazione parentale è messa a nudo in un bellissimo parallelismo tra due culture, per certi aspetti molto lontane e per altri così vicine, da essere accomunate dal voler o dover trascurare gli affetti più vicini».
Del racconto «Imperfetta» di Rita Mazzon, vincitore della sezione speciale, la giuria dice che «Immagini, suggestioni si susseguono in una marcia tenebrosa che si addentra nelle viscere del demone alcol. Testimone, una bambina di dieci anni; assiste inerme al dissolversi della madre. In questa storia capace di condurci con efficacia in una condizione umana satura di realismo, non vi è molto spazio per un lieto fine».
Degli 80 racconti partecipanti, 63 per la sezione a tema libero sull’universo femminile, 17 per quella dedicata all’alcolismo femminile, come tradizione ne sono stati premiati sei, tre per sezione. Per la sezione generale (a tema libero) seconda classificata è Laura Marocchi di Riva del Garda con «Mia figlia» e terza Arianna Lattisi di Arco con «Solo tre parole». Per la sezione speciale seconda classificata è Laura Giuliani di Dro con «La soglia» e terza Roberta Cadorin di Udine con «Somiglianze».
Le prime tre classificate nelle due diverse sezioni hanno ricevuto un attestato e un buono-acquisto, quest’ultimo di 300, 200 e 100 euro. Si tratta di racconti brevi (lunghezza massima di cinque cartelle) e inediti (sono escluse opere già premiate in altri concorsi) dedicati alle voci femminili che raccontano di sé, della loro vita e delle loro esperienze, di ciò che è reale e quotidiano, ma anche dei sogni e delle ambizioni, delle piccole e grandi «evasioni».
La giuria della sezione generale è composta da Cristina Bronzini (presidente, nonché ideatrice e curatrice del concorso), da Chiara Turrini, giornalista; da Antonia Dalpiaz, scrittrice, autrice e critica teatrale e giornalista; e da Giovanna Chiarani, professoressa; quella della sezione speciale, da Cristina Bronzini (presidente), ancora da Chiara Turrini, affiancata da Laura Liberto, responsabile della Riabilitazione alcologica del San Pancrazio, e da Stefano Parisi, medico alla Riabilitazione alcologica dello stesso ospedale.
Quest’anno la cerimonia di premiazione, introdotta dall’assessore alla cultura Stefano Miori, è stata preceduta dall’incontro con Marcello Fois, che ha parlato del suo libro dedicato alla grande scrittrice Grazia Deledda «Quasi Grazia» (Einaudi, 2017) e più in generale di scrittura e di letteratura.
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