LAGO DI GARDA – L’Autorità di Bacino finanzia il progetto scientifico del prof. Marco Pilotti: una stazione galleggiante per studiare le acque del Garda.
L’obiettivo è capire i complessi meccanismi che determinano i movimenti interni al lago condizionando il ricambio delle acque. Ma anche per ragionare sullo sfruttamento dell’acqua per il tele raffreddamento o per altre ricadute pratiche.
È quanto propone il progetto scientifico del prof. Marco Pilotti, docente di idraulica e dinamica dei fluidi all’Università di Brescia.
L’iniziativa, analoga a quella già attuata nel Sebino (nella foto sopra la stazione collocata appunto nel lago di Iseo; info qui), sarà finanziata dall’Autorità di bacino dei Laghi Garda e Idro (www.consorziogardaidro.it) tramite un contributo di 40mila euro.
Nel lago sarà collocata, entro il prossimo inverno, una stazione galleggiante (la posizione sarà concordata con pescatori e Navigarda per non creare intralci) in grado di effettuare rilievi che ci aiuteranno a capire meglio i meccanismi che regolano l’evoluzione dell’ecosistema lacustre.
Sulla stazione e lungo la catena che la ancorerà al fondale ci saranno sensori alimentati ad energia solare che registreranno ad esempio lo scambio energetico tra sole e acqua, la direzione e la forza del vento, la temperatura dell’acqua, i dati sull’ossigeno disciolto.
Tutto al fine tutelare la risorsa idrica del Benaco, che da sola rappresenta il 40% del patrimonio di acqua dolce disponibile in Italia, «in grado di soddisfare – spiega Pilotti – il fabbisogno idropotabile nazionale per 8,2 anni e quindi da tramandare alle future generazioni in buone condizioni».
Ma lo studio potrà avere altre ricadute pratiche: «Si pensi allo sfruttamento dell’acqua fredda di profondità per il teleraffreddamento civile o nei processi industriali, con impatti ambientali pari a zero».
O ancora: «Le misure del vento o della temperatura dell’acqua registrate nel lago, ben diverse da quelle monitorate a terra o vicino a riva, forniranno indicazioni utilissime a velisti e sub».
La stazione sarà probabilmente collocata a centro lago, a nord della punta di Sirmione. Una partnership con l’università di Trento potrà portarne una anche nell’alto Garda. I dati saranno consultabili in tempo reale anche sul web, per diffondere consapevolezza sull’urgenza di tutela dell’acqua del Garda, una risorsa che è, sì, ambientale, ma anche economica.