Goletta dei laghi, sonora bocciatura per le acque del Garda
LAGO DI GARDA – Presentati i risultati del monitoraggio sul lago di Garda. Nel complesso, su 19 punti monitorati, sono risultati 3 inquinati e 10 fortemente inquinati.
In particolare i campioni prelevati in Trentino si attestano anche in questa edizione entro i limiti dei legge, mentre sulla sponda lombarda 6 campioni risultano fortemente inquinati, su quella veneta 5 punti non rientrano nei limiti previsti dalla normativa vigente.
“Nel monitoraggio – spiega Legambiente – vengono prese in esame le foci dei fiumi e torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso si trovano lungo le rive dei laghi: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica di origine fecale, indice della presenza di scarichi abusivi o di un insufficiente sistema di depurazione delle acque che attraverso i corsi d’acqua arrivano a lago. Il punto di monitoraggio è fissato dove si prevede il maggior afflusso di bagnanti o dove il rischio d’inquinamento è più elevato. Un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni”. Ecco, dunque, i responsi della campagna 2017.
Garda Trentino (2 punti “entro i limiti”)
Risultano entro i limiti le acque alla foce del fiume Sarca, nel comune di Nago-Torbole, e alla confluenza dei torrenti Varone e Albola, a Riva del Garda.
Garda Bresciano (6 punti “fortemente inquinati”, 2 “inquinati”, 2 “entro i limiti”)
Nel Garda Bresciano risultano “fortemente inquinati” i punti al confine tra Toscolano e Bogliaco (rio Lefà); la foce dei canali della spiaggia in località Rive a Salò; la foce del torrente nei pressi del porto di Padenghe; lo scarico presso lo sfioratore alla Maratone a Desenzano; lo scarico presso la spiaggia d’Oro a Desenaano e lo scarico a sud della lega Navale, ancora a Desenzano.
Risultano “inquinati” i punti alla foce del torrente Toscolano e del torrente Barbarano a Salò.
Sono invece “entro i limiti” la spiaggia Riva Granda a Toscolano, la foce del torrente Riuo Maguzzano a Padenghe e la foce del canale presso via Francesco Agello (incrocio via Giulio Cesare) a Rivoltella di Desenzano.
Garda veronese (4 punti “fortemente inquinati”, 1 “inquinato”, 1 “entro i limiti”)
Entro i limiti la foce del torrente Rio Sermana a Peschiera. Inquinata la foce del canale presso via Pai di Sotto (incrocio con via A. Manzoni) a Pai. Fortemente inquinati i seguenti punti: foce del torrente Gusa a Garda; foce del torrente San Severo a Bardolino; foce del torrente Marra a Lazise; foce del Rio Dugale dei Ronchi a Castlenuovo.
Le criticità da risolvere. «Il collettore sub-lacuale costruito negli anni ’80, che da Toscolano Maderno porta i reflui non depurati sulla sponda veneta – dice Legambiente – ha raggiunto e oltrepassato la durata di vita prevista in trent’anni. Oggi, più che investire sulla manutenzione del collettore, occorre ragionare su soluzioni alternative. Sia da parte veneta che lombarda vi sono progetti dettagliati per togliere sia il collettore sub-lacuale che gli sfioratori di piena a lago, vera piaga non solo del Benaco. Per fare questo occorre una forte volontà per recuperare le risorse economiche necessarie per attivare il processo di dismissione del collettore e la costruzione del nuovo depuratore in terra lombarda».
Come di consueto, l’equipaggio di Goletta si è concentrato sui principali laghi lombardi. In particolare ci si è soffermati su temi quali l’inquinamento delle acque, l’illegalità, gli scarichi abusivi, la perdita di biodiversità, le speculazioni edilizie e sono state evidenziate anche le migliori pratiche di gestione presenti nei laghi per la tutela e la salvaguardia dell’ecosistema lacustre.
Il monitoraggio delle acque fa riferimento alla direttiva europea recepita dal codice italiano con il D.Lgs 116/2008, relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione, e decreto attuativo del Ministero della Salute del 30 marzo 2010, che riporta nello specifico la “definizione dei criteri per determinare il divieto di balneazione”. I campioni prelevati sul posto vengono conservati in ambiente sterile e in frigorifero e analizzati entro le successive 24 ore nel laboratorio mobile di cui dispongono i tecnici di Goletta dei laghi.
Inquinato: Enterococchi intestinali maggiori di 500 UFC/100ml* e/o Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100ml (Valori limite per singolo campione per le acque interne previsti dal Decreto Ministeriale del 30 marzo 2010)
Fortemente inquinato: Enterococchi intestinali maggiori di 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiori di 2000 UFC/100ml (Valori limite per singolo campione per le acque interne previsti dal Decreto Ministeriale del 30 marzo 2010).
Qui il rapporto completo, con i dati relativi anche agli altri laghi.
Legambiente avanza alcune proposte per la salvaguardia del Garda. Le trovate a questo link.
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