Referendum in Veneto e Lombardia, cosa c’è da sapere
LOMBARDIA E VENETO – Il prossimo 22 ottobre in Veneto e Lombardia si voterà per un referendum sulla cosiddetta autonomia. Ecco di cosa di tratta e come si vota.
Le due Regioni chiederanno ai cittadini se vogliono che la giunta regionale faccia richiesta allo Stato per ottenere maggiore autonomia.
L’esito del referendum non è vincolante e sulla procedura di concessione di maggiore autonomia l’ultima parola spetta al governo. Per fare richiesta di maggiore autonomia, una possibilità prevista dall’articolo 116 della Costituzione fin dal 2001 (e mai invocata da nessuna regione), non è necessario fare un referendum e in molti hanno accusato i due presidenti di regione, Roberto Maroni e Luca Zaia, entrambi della Lega Nord, di usare denaro pubblico (le stime dei costi dei referendum lombardo-veneti oscillano tra 30 e 50 milioni di euro) per un referendum che ha tutta l’aria di essere campagna elettorale.
I due referendum sono distinti: uno in Lombardia, uno in Veneto. Si voterà però in concomitanza nella stessa giornata: domenica 22 ottobre. Le urne saranno aperte dalle ore 7 alle 23. Diverse, però, sono le modalità di voto previste. La Lombardia ha deciso di sperimentare il voto elettronico. Ai seggi, gli elettori troveranno quindi dei tablet. Il Veneto invece continuerà a utilizzare le tradizionali schede di carta.
Questo il testo della domanda che il 22 ottobre gli elettori lombardi troveranno sulla scheda elettronica: «Volete voi che la Regione Lombardia, in considerazione della sua specialità, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all’articolo richiamato?» (altre info qui).
Più sintetico il quesito cui potranno rispondere i cittadini veneti: “Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?” (altre info qui).
Chi può votare? Quando e come si vota?
Possono partecipare al referendum consultivo tutti i cittadini italiani residenti in Lombardia e in Veneto iscritti nelle liste elettorali.
Le operazioni di voto avranno inizio alle ore 7 di domenica 22 ottobre 2017 e termineranno alle ore 23 dello stesso giorno.
Il voto si esprimerà scegliendo tra le opzioni «Si», «No» o «Scheda bianca».
In Lombardia l’elettore voterà come di consueto nel proprio seggio elettorale, ma la vecchia scheda cartacea sarà sostituita dal voto elettronico. Quindi non ci sarà carta, né matite copiative. Lo schermo di un tablet riprodurrà il quesito e tre caselle con «Si», «No» e «Bianca»; toccando una delle tre caselle comparirà la croce, poi la scritta «Vota», premendo la quale sarà come aver depositato la scheda nell’urna.
In questo tipo di referendum non è previsto un quorum, cioè un numero minimo di votanti affinché il referendum sia valido.
Cosa cambia se vince il si
Con questo referendum, in caso di vittoria del sì, la Regione verrà autorizzata ad intraprendere le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, pur restando, come detto, nel quadro dell’unità nazionale.
Il referendum è consultivo, cioè non produrrà alcun esito vincolante, né per la regione Lombardia o Veneto né per lo Stato centrale. I referendum consultivi possono servire per cercare di portare a cambiamenti indiretti, mostrando qual è l’orientamento maggioritario della popolazione.
Non esiste alcun automatismo tra vittoria dei Sì al referendum e la possibilità di trattenere maggiori risorse sul territorio lombardo e veneto.
Nella foto sopra: Palazzo Lombardia, la sede di Regione Lombardia
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