Il cubo nella Rocca, convenzione tra Comune e Fondazione
LONATO – La giunta comunale di Lonato del Garda ha deliberato la nuova convenzione urbanistica per la costruzione di un padiglione a forma di cubo all’interno della rocca visconteo veneta.
La struttura a forma di cubo, progettata dall’architetto lonatese Nicole Bonini con ampie vetrate e tetto in erba per ridurre l’impatto ambientale all’interno delle mura, ha ottenuto l’approvazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bergamo e Brescia e andrà a sostituire l’attuale tensostruttura, occupando la stessa superficie e rispondendo alle esigenze di Fondazione Ugo Da Como e Comune di Lonato.
L’accordo siglato tra i due enti, infatti, sottolinea che “la nuova struttura garantirà l’implementazione di attività culturali sia da parte della Fondazione stessa che da parte del Comune a pieno beneficio dei propri cittadini”. In particolare, come si legge nel documento, “la Fondazione Ugo Da Como individua nella costruzione da realizzarsi uno strumento indispensabile per garantire la sopravvivenza, il mantenimento, la gestione e la tutela del proprio patrimonio architettonico, monumentale, artistico, archivistico e librario”.
Il nuovo cubo sarà pronto per il prossimo marzo, in tempo per l’edizione 2018 di Fiori della Rocca.
Non sarà dotato di fondazioni estese, ma si ergerà su micro-palificazioni: l’elemento importante è che pur non essendo una struttura “precaria”, la stessa si potrà in futuro rimuovere. Nel frattempo, la convenzione Fondazione-Comune sarà valida per tutta la durata della struttura. La quale svolgerà in pratica le stesse funzioni dell’attuale padiglione: sarà destinata ad eventi, congressi, meeting e mostre, anche con il coinvolgimento del Comune e delle associazioni locali. Al Comune vengono infatti messe a disposizione venti giornate di utilizzo gratuito (escluse le giornate di allestimento), sgravato dai costi delle utenze, che saranno sostenuti interamente dalla Fondazione come pure gli oneri fiscali e i costi di manutenzione.
«L’amministrazione è favorevole alla struttura polifunzionale in rocca – dichiara il sindaco Roberto Tardani – perché è un progetto che va a beneficio dell’intera comunità lonatese: il Comune avrà a disposizione ben venti date per l’utilizzo gratuito di questa nuova location, con la possibilità di proporre mostre ed altri eventi culturali di qualità, previa comunicazione anticipata alla Fondazione. Il Comune di Lonato continuerà quindi a sostenere e incoraggiare la Fondazione riconoscendole l’importante ruolo di ente culturale, determinante anche per lo sviluppo turistico della nostra città».
«Come assessori alla Cultura e all’Urbanistica – affermano il vicesindaco Nicola Bianchi (Cultura) e l’assessore Monica Zilioli (Urbanistica) – esprimiamo massima soddisfazione per questo progetto, che consentirà alla Fondazione Ugo Da Como di continuare a lavorare organizzando eventi di altissimo livello, come Fiori nella Rocca, Lonato in Festival e altri, e di mantenere in vita gli spazi e l’eredità del senatore Da Como».
Il complesso monumentale della rocca di Lonato, dichiarato di interesse nazionale dal 1912, è di proprietà della Fondazione istituita dal Senatore Ugo Da Como, che volle affidare l’intero suo patrimonio all’istituzione cui statutariamente spetta la gestione di un complesso di edifici e un ingente patrimonio artistico, librario e documentario.
Nel 2004 le spese di gestione consigliarono lo studio di una serie di azioni volte ad aumentare gli introiti da devolvere nei numerosi interventi manutentivi rivolti sia agli edifici storici che agli oggetti che arredano la Casa del Podestà (casa museo di Ugo Da Como) e gli importanti volumi, molti manoscritti e miniati, della Biblioteca che conta oltre 52.000 titoli e che è, da sempre, accessibile agli studiosi.
Per completare il programma di reperimento fondi, nel 2006, si decise la collocazione temporanea di un padiglione all’interno di uno dei due quartieri della Rocca; questo padiglione garantiva lo svolgimento degli eventi, quali matrimoni, meeting, conferenze e convegni, anche in caso di maltempo.
«I risultati – sottolineano i vertici della Fondazione Ugo Da Como – furono da subito molto positivi e questo utilizzo della rocca permise alla Fondazione di risollevarsi da una situazione molto difficile: fu immediatamente chiaro che il padiglione costituiva una entrata economica essenziale per la sopravvivenza dell’ente. La segnalazione di un gruppo di cittadini lonatesi che si dichiaravano contrari alla collocazione del padiglione (probabilmente senza conoscere le reali motivazioni che avevano indotto la Fondazione a questa scelta) innescò un processo che, inevitabilmente, comportò la richiesta da parte della Soprintendenza dello smantellamento della struttura la cui forma e caratteristiche interferivano con lo storico edificio. Consapevoli del fatto che l’eliminazione del padiglione avrebbe implicato la chiusura di gran parte delle attività della Fondazione, i funzionari della Soprintendenza avanzarono l’idea di autorizzare una costruzione con caratteristiche non precarie in sostituzione del padiglione da smantellarsi e più adeguata al contesto della rocca di Lonato. Senza alternative percorribili, la Fondazione ha accolto la proposta e ha dato incarico per la definizione del progetto, allestito unicamente secondo le direttive della Soprintendenza, nella quale gli amministratori della Fondazione riconoscono l’interlocutore per la definizione e soluzione di una questione evidentemente molto delicata.
La costruzione del padiglione – concludono i vertici della Fondazione – prevede una serie di verifiche (alcune preliminarmente già compiute) e accertamenti di natura archeologica nei punti in cui dovranno innestarsi le microfondazioni delle palificazioni di sostegno della struttura, che sarà costruita in metallo, legno lamellare e vetro. La struttura non sarà dotata di fondazioni estese sull’intera area del nuovo padiglione, ma concentrate in punti essenziali che ne garantiranno la stabilità, secondo quanto prescritto dalle normative vigenti».
Per tale progetto la Fondazione ha ottenuto un finanziamento di 500mila euro, che coprirà la maggior parte delle spese. Gli interventi per smantellare il vecchio padiglione sono già avviati e il nuovo sarà pronto per la primavera 2018.
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