Desenzano, scarichi a lago censiti dai 5 Stelle
«»DESENZANO – Indagine e censimento della reale situazione degli scarichi a Desenzano, sviluppato dagli attivisti del Movimento 5 Stelle nei mesi successivi alle elezioni amministrative.
Riportiamo, integralmente, il comunicato diffuso dal Movimento 5 Stelle di Desenzano del Garda.
«Il Movimento 5 Stelle si interessa da anni di tematiche legate alla tutela e alla difesa dell’ambiente in cui viviamo. Negli ultimi mesi in particolare a Desenzano abbiamo affrontato, approfondito ed analizzato la questione degli scarichi a lago, presenti in numero rilevante sul nostro territorio e lungo la nostra fascia costiera.
La situazione nel complesso risulta essere estremamente variegata e articolata, ma presenta un unico comune denominatore, consistente nella costante presenza durante tutti i periodi dell’anno di materiale liquido e solido che dalle fognature finisce per arrivare a lago, anche in prossimità di zone sensibili come passeggiate e spiagge balneabili, offrendo ai fruitori di quei luoghi, che siano essi residenti o turisti, uno spettacolo tutt’altro che entusiasmante, oltre a costituire un serio rischio sanitario per bagnanti e fruitori delle spiagge.
Attraverso questo comunicato intendiamo presentare un lavoro di indagine e censimento della reale situazione degli scarichi a Desenzano, sviluppato dagli attivisti del Movimento 5 Stelle nei mesi successivi alle elezioni amministrative.
L’obiettivo di questo documento è quello di fornire ai cittadini un quadro il più possibile chiaro, completo e comprensibile di ciò che quotidianamente scarica lungo le coste del nostro lago, individuando e inquadrando quanti sono gli scarichi effettivamente presenti e dove sono posizionati, provando poi a risalire alla provenienza delle acque che da questi fuoriescono analizzando le mappe e la documentazione in nostro possesso.
L’analisi svolta ha carattere puramente qualitativo e indicativo, è basata sulla rilevazione visiva dei casi di evidente contaminazione e sulla lettura delle mappe, non abbiamo svolto direttamente analisi sulla qualità delle acque in prossimità degli scarichi e non possiamo quindi fornire valori quantitativi in merito a quanto illustrato. La mappatura fotografica degli scarichi è stata realizzata procedendo da est verso ovest, fotografando e identificando tutti gli scarichi visibili con diametro della tubatura superiore ai 25 cm.
Dall’indagine effettuata sono stati individuati 48 scarichi a lago di dimensioni rilevanti, di forme e caratteristiche differenti, distribuiti lungo tutta la costa del Comune di Desenzano.
In particolare:
– 17 scarichi non trovano rappresentazione nelle mappe in nostro possesso, non siamo quindi in grado di ricostruirne il percorso e la provenienza, così come non è possibile sapere quale tipologia di tubazioni o scarichi civili intercettino.
– Almeno 13 degli scarichi mappati risultano essere collegati direttamente a sfioratori di reti di tipo misto, in cui confluiscono acque nere e bianche provenienti dalle abitazioni dove non sono presenti tubature separate. Da questi scarichi fuoriescono quindi con frequenza reflui fognari che finiscono direttamente a lago senza alcun tipo di filtraggio, ogni volta che il tubo di collegamento di questi scarichi al collettore non è in grado di smaltire le portate in ingresso.
– 5 scarichi costituiscono invece scarichi di emergenza o di troppo pieno del collettore intercomunale che, provenendo dalla sponda ovest del lago, raccoglie i reflui di tutti i comuni attraversati per portarli al depuratore di Peschiera dove verranno trattati. Risulta frequente, in caso di piogge anche non abbondanti, che l’eccesso di portata venga drenato a lago. Questo avviene in 4 scarichi su 5 senza alcun tipo di filtrazione o trattamento.
– I restanti scarichi risultano collegati unicamente a reti di acque bianche, tuttavia, data la posizione spesso particolarmente sensibile, in prossimità di spiagge e passeggiate a lago, ulteriori approfondimenti e verifiche sarebbero auspicabili per accertare non vi siano collegamenti, non noti, a scarichi privati di acque di tipo misto.
Dopo aver individuato e definito gli scarichi a lago presenti lungo la nostra costa abbiamo provato a fornire una classificazione degli stessi che metta in relazione la rispettiva posizione lungo la costa, ovvero il livello di sensibilità della localizzazione in funzione della vicinanza ad aree adibite alla balneazione o alla possibilità di accesso da parte delle persone, con la tipologia di scarico e quindi la probabilità che i reflui in uscita risultino contaminati da fognature o acque di tipo misto.
In ben 5 degli scarichi mappati le condizioni peggiori, ovvero rilasci accertati di acque nere e prossimità a spiagge balneabili, risultano entrambe verificate, esponendo frequentemente a gravi rischi gli ignari bagnanti che in quelle acque si godono qualche ora di relax.
Mentre in altri 7 scarichi, pur non avendo materiale fotografico che lo documenti, risulta molto probabile lo sversamento periodico di reflui, in tratti di fascia a lago ugualmente raggiungibili e frequentati. L’autorizzazione a scaricare per gli scarichi riportati nella mappatura ufficiale (esclusi quindi quelli individuati ma non presenti nelle mappe, i quali dunque risultano essere non autorizzati) è stata negli anni più volte rinnovata, a patto che venissero svolti interventi di messa in sicurezza degli stessi e rispettate determinate prescrizioni, purtroppo quasi mai ottemperate da parte dell’ente gestore. Ne consegue che da diversi anni GardaUno utilizza gli sfioratori della rete comunale delle acque miste così come gli scarichi di emergenza e di troppo-pieno del collettore intercomunale al di fuori dell’ambito per il quale sono stati autorizzati comportando di fatto lo scarico periodico di reflui fognari tal quali nel Lago di Garda, con un conseguente prolungato e reiterato danno ambientale al sensibile ecosistema lacustre.
Tali interventi sembrano prorogati di anno in anno per aspetti finanziari che appaiono risibili a fronte dello stato di salute economica dell’ente gestore. Il quadro già critico viene ulteriormente aggravato dall’aumento, nelle aree allacciate al collettore, delle unità abitative e dei nuovi insediamenti, quindi dei volumi di reflui scaricati quotidianamente, andando progressivamente ad incrementare il carico e le portate che il collettore deve gestire rendendo sempre più probabili e frequenti gli episodi di sfioramento e conseguente tracimazione a lago dei reflui in eccesso.
Alla luce di quanto rilevato e dalle evidenze emerse dalle verifiche sul campo risulta quanto mai indispensabile e urgente la realizzazione di un censimento e di una campionatura puntuale di tutti gli scarichi individuati sul territorio, più volte annunciata da questa Amministrazione ma ad oggi non ancora realizzata. Tale censimento, completo delle analisi del relativo livello di inquinamento delle acque in uscita da ciascuno scarico, consentirebbe di aggiornare le mappe ufficiali ad oggi disponibili ma fortemente incomplete con le descrizioni dei molteplici scarichi non ancora mappati, nonché di accertare e verificare l’esatta natura degli scarichi invece già riportati.
A questi accertamenti dovranno necessariamente seguire una o più occasioni di confronto e dibattito con la cittadinanza per illustrare lo stato dei fatti e le reali condizioni della rete fognaria desenzanese con le relative forti criticità, come del resto richiesto dal Movimento 5 Stelle alcune settimane fa ma ad oggi senza alcuna realizzazione pratica.
Infine l’Amministrazione dovrà farsi carico, interfacciandosi con l’ente gestore Garda Uno nel rispetto delle rispettive competenze economiche e di spesa, di predisporre un piano completo pluriennale per la messa in sicurezza di tutti gli scarichi a lago a rischio presenti sul nostro territorio, attraverso la separazione delle tubature di acque bianche e nere e l’eliminazione degli attuali sfioratori esistenti, concordando con i privati coinvolti le condizioni per un rapido e funzionale allacciamento alle nuove infrastrutture di rete al fine di rendere pienamente efficaci gli interventi effettuati. Allo stesso tempo, sempre l’ente gestore, si dovrà fare carico di provvedere alla messa in sicurezza tramite installazione di sistemi di filtraggio adeguati e l’allontanamento dello scarico dalla costa degli scarichi di troppo pieno e di emergenza del collettore intercomunale come prescritto dai rispettivi atti autorizzativi».
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