GARDONE RIVIERA – Tutto rimandato a domani. Operazioni sospese per la rottura delle catene utilizzate per il recupero della chiatta, che per altre 24 ore “premerà” contro la condotta fognaria.
Oggi, mercoledì 29, si è tentato di recuperare la chiatta affondata presso il porto del Casinò di Gardone Riviera (leggi qui la notizia). Un intoppo di natura tecnica (si sono rotte le catene ancorate alla chiatta ed azionate da una gru) impone di rimandare tutto a domani.
Oggi era tutto pronto per il recupero della chiatta, un natante di 12 metri e 40 tonnellate di stazza: da Campione era giunto al Casinò il pontone con la gru (nella foto sopra) che avrebbe dovuto recuperare il relitto, al quale i sub della Athos Diving di Malcesine avevano già fissato tre palloni di sollevamento, mentre in acqua vigilava sulle operazioni anche la telecamera del robot subacqueo della VRM di Angelo e Daniel Modina.
Ma quando le catene sono state messe in trazione per tirare il relitto a riva, si sono spezzate. Il recupero sarà ritentato domani, giovedì 30.
Intanto i tecnici di Garda Uno forniscono rassicurazioni sulla tenuta della tubatura, una condotta in polietilene ad alta densità di 40 cm di diametro esterno, in grado di assorbire forti sollecitazioni: “La tubatura ha retto l’impatto e non si sono verificati sversamenti“.
Se dovesse cedere sarebbe un disastro ambientale senza precedenti: in quel tubo passano, in pressione e per sei ore ogni giorno, 90 litri di reflui fognari al secondo che da Barbarano e Gardone Riviera salgono verso Toscolano per poi essere trasportati, tramite un’altra condotta sublacuale, a Torri del Benaco, sul veronese, e da lì al depuratore di Peschiera.
Sul posto, mentre in acqua pattugliava la motovedetta della Guardia Costiera, sono giunti i tecnici di Garda Uno, il responsabile della gestione reti Alessandro Andreatta e un consulente della multiutility, l’ing. Graziano Falappa, esperto di condotte sottomarine che è stato tra l’altro consulente del ministero dell’Ambiente in occasione del recupero della Costa Concordia.
«Rimossa la chiatta – dice Falappa – andranno eseguite analisi strutturali per valutare che la condotta non si sia deformata in modo permanente». Garda Uno («che in questa situazione è parte lesa» precisa Andreatta), ha già sporto denuncia ai Carabinieri, che dovranno chiarire l’esatta dinamica dei fatti. Quando è affondata la chiatta? Per quali ragioni? Ci sono responsabilità?
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