GARDONE RIVIERA – Ieri, domenica 3, immersione dei Vigili del Fuoco per acquisire immagini subacquee richieste dalla magistratura. Intanto la regia delle operazioni passa in carico alla Prefettura.
Sono due le novità da segnalare sul fronte della vicenda della bettolina utilizzata per lavori edili affondata davanti al porto del Casinò, a Gardone Riviera, e pericolosamente adagiata, a 28 metri di profondità, contro la condotta fognaria in polietilene in cui passano 90 litri di reflui fognari al secondo per sei ore al giorno.
La prima è rappresentata dalla conferma dell’indagine in corso. Ieri la Procura ha inviato i sommozzatori per acquisire immagini del relitto e della condotta. Sono tanti, in effetti i punti oscuri da chiarire in questa vicenda quasi paradossale. Quando è affondata la chiatta? Perché non è stata presentata denuncia di affondamento? Quanto materiale trasportava?
La seconda novità è rappresentata dal fatto che la Prefettura ha assunto la regia delle operazioni di messa in sicurezza della condotta fognaria. Significa che è stata recepita l’estrema gravità della situazione e che la questione ha un livello di massima priorità.
Ieri in Prefettura è stato costituito un tavolo tecnico attorno al quale siedono Garda Uno, il Comune di Gardone Riviera, la Provincia, il comando provinciale dei Vigili del Fuoco, Carabinieri, la Guardia Costiera, i tecnici della ditta proprietaria della chiatta.
Il tavolo si riunirà di nuovo oggi alle 15 per valutare il piano operativo di intervento atteso dalla ditta proprietaria della chiatta colata a picco, cui il Comune ha imposto con un’ordinanza contingibile ed urgente di mettere al più presto in sicurezza la condotta.
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