Visite alla torre civica di Lonato e al presepe fatto di sassi
LONATO – In questi giorni è possibile visitare il presepe allestito nella torre civica e la cella campanaria: 150 gradini, 8 piani per 55 metri di altezza. La vista è mozzafiato.
È un presepe unico al mondo quello allestito nella torre civica di Lonato del Garda. Fatto con sassi, è stato realizzato da Vittorio e Sara, volontari de La Polada, Associazione Storico Archeologico Naturalistica di Lonato. L’ingresso è gratuito. Il presepe si trova a piano terra. Poi chi vuole può salire fino alla cella campanaria: 150 gradini, 8 piani per 55 metri di altezza. Da qui potrete ammirare un panorama mozzafiato sul lago e gli Appennini.
Le visite sono in programma il 25 e il 26 dicembre, il primo gennaio e il 6 gennaio, sempre dalle 15 alle 18.
La Torre civica lonatese, detta anche Torre maestra, venne costruita con lo scopo di ospitare le campane destinate a scandire i momenti della vita civile del paese, differenziandosi così dal campanile cui era demandata una funzione simile, ma legata alla vita religiosa della Comunità. La Torre rappresentava quindi l’istituzione comunale e al contempo rispondeva ad esigenze di sorveglianza.
La costruzione di questo imponente edificio viene fatta risalire all’anno 1555, anche se i documenti al riguardo riportano dati non del tutto incontrovertibili. In un primo intervallo di tempo, dal 1555 al 1583 circa, i lavori di edificazione riguardarono la parte della struttura che va dal basamento (caratterizzato da una possente scarpa) sino alla parte superiore del riquadro dell’orologio realizzato in marmo scolpito e databile entro il 1582.
La parte superiore, oltre il quadrante, venne invece ultimata tra il 1583 e il 1589 circa, ma fu oggetto di continue opere di perfezionamento sino al termine del secolo, periodo nel quale il piano terreno venne adibito a carcere.
Nel 1589 il Comune di Lonato provvedeva a eleggere tre deputati incaricati alla gestione della fabbrica e, al fine di dare rapidamente compimento all’opera, vennero disposte tassazioni alla cittadinanza e l’alienazione di alcune proprietà comunali.
Una volta costruita la cella campanaria, posta al di sopra della fascia marcapiano cinquecentesca e dotata di quattro finestre bifore su ognuno dei suoi lati, si provvide ad acquistare le campane e a installare l’orologio che così trovò posto nel riquadro marmoreo collocato nel 1582 (il meccanismo dell’orologio risale con ogni probabilità al 1589, ma venne sostituito nel Settecento).
Infine si procedette alla copertura della cella campanaria: la sommità dell’edificio venne dotata di un cupolino in metallo (piombo o rame) a pianta poligonale, presumibilmente a otto o a dodici lati. Questo cupolino fu oggetto di ripetute manutenzioni e rifacimenti, resi necessari per far fronte al continuo deperimento del rivestimento metallico.
Già alle soglie del XVII secolo il Comune deliberava di sostituire la copertura. La Torre mantenne quindi nel corso degli anni l’aspetto originario cinquecentesco, finché nel 1880 il cupolino venne definitivamente eliminato a seguito della realizzazione del coronamento merlato progettato dall’architetto Antonio Tagliaferri (1835-1909).
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